Monza: due patteggiamenti per la morte del 14enne Elio Bonavita

Si chiude con due patteggiamenti la vicenda giudiziaria seguita al tragico incidente stradale di un anno e mezzo fa, nel quale ha perso la vita il 14enne di Villasanta Elio Bonavita.Mercoledì la sentenza del gup Giovanni Gerosa. Il rammarico del padre: «Neanche un giorno di carcere, ma il nostro Paese è così».
Quel che è rimasto della Citroen C1 dopo la tragica carambola del 22 marzo 2015
Quel che è rimasto della Citroen C1 dopo la tragica carambola del 22 marzo 2015

Si chiude con due patteggiamenti la vicenda giudiziaria seguita al tragico incidente stradale di un anno e mezzo fa, nel quale ha perso la vita il 14enne di Villasanta Elio Bonavita.Mercoledì la sentenza del gup Giovanni Gerosa. Due anni la pena concordata dal conducente 46enne del suv Audi Q5, il vedanese Giuseppe Colombi (assistito dall’avvocato Fabio Federico), imputato anche di omissione di soccorso per essersi allontanato dalla scena del sinistro. Con una manovra azzardata, l’imprenditore brianzolo provocò la carambola di auto che portò alla tragica fine del giovane calciatore, ucciso mentre la mamma – gravemente ferita – lo accompagnava al campo della Dominante per la partita domenicale.


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Un anno e dieci mesi per il 38enne di Lesmo Giovanni Lorefice (difeso dagli avvocati Marco e Fabrizio Negrini), l’uomo al volante di un altro Suv Range Rover che, viaggiando a velocità sostenuta (il punto di impatto è stato registrato a 117 chilometri orari), scartò sulla corsia di marcia opposta di viale Brianza, di fronte al parco di Monza, per evitare l’impatto con il Q5, travolgendo frontalmente l’utilitaria su cui si trovava Elio Bonavita e la madre Nunzia Minichini, rimasta gravemente ferita, e ancora oggi ricoverata a Niguarda per i traumi riportati.

Ad entrambi, il tribunale ha concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena. La sentenza ha stabilito anche il risarcimento provvisionale da parte delle compagnie assicurative dei due automobilisti (chiamate in causa dagli stessi difensori degli imputati) a 200mila e 250mila euro, e la sospensione della patente per un periodo che va dai 3 anni, ai 3 anni e due mesi. Alla tragedia di Elio, pochi giorni dopo, era seguita quella di un altro giovanissimo, il sedicenne monzese Matteo Trenti, investito in bicicletta in via Azzone Visconti.

Corrado Bonavita, il papà di Elio, non si rassegna: «non capisco, chi commette un omicidio, anche se colposo, dovrebbe andare in galera, anche solo per un giorno, ma dovrebbe vedere il carcere, invece questo è il nostro paese; rubi la vita ad un ragazzo di 14 anni, e due mesi dopo sei di nuovo al volante della macchina». Non è una polemica contro il tribunale: «il giudice ha fatto il suo lavoro, sono le leggi di questo paese che non capisco, in questi anni c’è stata come una standardizzazione delle condanne, un appiattimento delle pene verso il basso, uccidi e te la cavi cono poco». Al dramma della perdita di Elio, in famiglia si aggiunge quello della mamma Nunzia. «È stata a casa solo un mese, in questo anno e mezzo praticamente ha vissuto a Niguarda, dove si trova ancora per delle complicazioni legate agli interventi subiti». La donna ha rischiato l’amputazione della gamba.