Monza con Lecco e l’azienda ospedaliera San Gerardo-Vimercate: la nuova mappa della salute

Cambia la geografia della salute lombarda: secondo i piani del Pirellone la nuova Asl includerà Monza Brianza e Lecco e le aziende ospedaliere saranno da una parte San Gerardo con Vimercate e dall’altra Desio, Carate e Seregno.
La sede centrale dell’Asl Monza Brianza
La sede centrale dell’Asl Monza Brianza Fabrizio Radaelli

Un’Agenzia per la tutela della salute e due Aziende socio sanitarie territoriali: non dovrebbe mutare nei numeri ma nella sostanza l’assetto della sanità brianzola. La proposta di riordino contenuta nella riforma regionale presentata ieri alla commissione Sanità del Pirellone prevede l’istituzione di una Ats che sostituirà l’attuale Asl e che aggregherà la Provincia di Lecco a quella di Monza. Se la mappa non sarà modificata rimarranno due le aziende ospedaliere, che diventeranno Asst: anche in questo caso, però, il cambiamento non sarà di poco conto. Il San Gerardo di Monza sarà unito al nosocomio di Vimercate che perderà per strada Desio e le strutture minori. Desio, a sua volta, sarà promosso capofila dell’azienda completata dalle strutture di Carate, Seregno e di Giussano che nel giro di qualche anno potrebbe essere declassata a presidio.

Le novità non saranno solo di natura geografica in quanto, se il testo sostenuto da Lega e Ncd sarà approvato, le future ats (ridotte a otto nell’intera Lombardia) si occuperanno della programmazione sanitaria, fisseranno le linee guida per i territori e il numero dei letti ma non erogheranno più i servizi, tra cui le vaccinazioni, le visite per il rilascio della patente, di medicina del lavoro e veterinarie che saranno forniti dalle aziende ospedaliere.

Queste ultime non avranno dimensioni omogenee e per rendersene conto è sufficiente confrontare il peso che avrà il polo di Monza-Vimercate rispetto a quello di Desio che accorperà i distretti di Desio, Carate e Seregno: «Questa soluzione – afferma il consigliere regionale di Ncd Stefano Carugo, tra i firmatari della proposta di riforma – consentirà, attraverso la relazione con Vimercate, di alleggerire l’attività del San Gerardo che per altri sette anni sarà un grande cantiere e di valorizzare quella di Desio e Carate. La vera sfida della riforma sarà, comunque, nell’integrazione tra la parte sanitaria e quella sociale che riguarda la cura di anziani, disabili e lungodegenti: la Brianza, però, non dovrebbe avere problemi in quanto su questo fronte è ben attrezzata».

Il dibattito politico sul documento proseguirà per una ventina di giorni e il testo dovrebbe approdare in consiglio per il voto finale il 14 e il 15 luglio. Roberto Maroni dovrà vincere le resistenze di Forza Italia che negli ultimi giorni ha messo in discussione l’accordo raggiunto a fine aprile e ha presentato un centinaio di emendamenti. I berlusconiani accusano la Lega di voler moltiplicare i dirigenti, auspicano una sola ats per l’intera Lombardia e, soprattutto, osteggiano l’unificazione degli assessorati alla Sanità e alle Politiche sociali che, invece, non dispiace al Pd.

La rivolta, però, potrebbe nascondere ben altre questioni legate alle nomine in importanti società pubbliche: secondo qualcuno i forzisti non cederanno se non avranno la garanzia di spuntare la presidenza di Pedemontana.