Monza, cantiere dell’ospedale San Gerardo: settore B vuoto entro novembre

Sarà completato entro il mese di novembre lo svuotamento dell’intero settore B dell’ospedale San Gerardo di Monza per consentire la ristrutturazione della parte del monoblocco entro la primavera del 2019 e dare il via alla fase 3 del maxi cantiere da 220 milioni di euro.
Monza Cantiere ospedale san Gerardo
Monza Cantiere ospedale san Gerardo fabrizio radaelli

Sarà completato entro il mese di novembre lo svuotamento dell’intero settore B dell’ospedale San Gerardo di Monza per consentire la ristrutturazione della parte del monoblocco entro la primavera del 2019 e dare il via alla fase 3 del maxi cantiere da 220 milioni di euro.

Nel giorno del trasferimento del Day Hospital oncologico (non ci saranno altri trasferimenti fino al completamento della fase 2), il direttore generale Matteo Stocco ha fatto il punto sul cantiere che sta cercando di recuperare l’anno e mezzo di ritardo già accumulato.


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«Le opere programmate vengono settimanalmente revisionate con la finalità di recuperare, per quanto possibile, i ritardi rispetto il cronoprogramma originario di appalto – spiega Stocco – sono state previste numerose opere propedeutiche per consentire i trasferimenti dei reparti e ottenere lo svuotamento dell’esistente nel settore B, garantendo la totale funzionalità e disponibilità di posti letto. Dal mese di febbraio si inizieranno a vedere i ponteggi esterni e si intensificherà il numero degli operatori in cantiere».

Al momento risultano già vuoti da personale e attività il primo, secondo, buona parte del quarto, il sesto e settimo piano. Il terzo piano sarà totalmente libero dopo il trasferimento degli ambulatori della Fondazione MBBM dalla parte divisionale, così come l’undicesimo in cui si attende il trasferimento della Pediatria.

Il nono e decimo piano saranno svuotati entro novembre con il trasferimento degli studi di maxillo facciale e del reparto di Medicina, così come l’ottavo piano e il quinto piano in cui sono già state consegnate al cantiere la parte compresa tra i pilastri 33 e 49 per la connessione con le strutture dette “diamantini”.

«La seconda fase del cantiere – prosegue Stocco – prevede 600 giorni di lavoro e 33 milioni di investimenti, al momento sono mantenuti nella programmazione e costi previsti, seppure occorre considerare che la finalità principale è il mantenimento dell’attività ospedaliera pertanto i cronoprogrammi di appalto mantengono attiva un’alea utile a poter salvaguardare queste attività».

A monitorare i lavori c’è la supervisione e il controllo continuativo da parte dello staff di Infrastrutture Lombarde affiancata dalla presenza continuativa di una struttura di supporto tecnica e organizzativa aziendale con l’apporto della Direzione Sanitaria e Infermieristica, del Servizio di Prevenzione e Protezione e dell’Ufficio Tecnico.

«Questa struttura – conclude Stocco – ha il compito di gestire ogni difficoltà ed evento avverso, perché abbiano una pronta soluzione al fine di consentire il regolare andamento dell’attività sanitaria e di cantiere».

La fase 3 del cantiere prenderà avvio dopo il trasferimento dei reparti nella primavera 2019 e così alla fine del 2020 per la fase 4. Solo nella primavera del 2022 l’assetto del “nuovo” ospedale sarà completato.