Monza, banda di pusher violenti: arrestato l’ultimo di “Hic sunt leones”

Durante il processo a suo carico è emerso che acquistava ingenti quantità di droga che poi rivendeva al dettaglio un po’ in tutta la Brianza: quindi, se, da un’indagine di 4 anni fa condotta dalla polizia di Monza, “Hic sunt leones” era stato solo indagato, nei giorni scorsi, un cittadino marocchino di 29 anni, condannato a 3 anni 4 mesi, è stato tradotto in carcere dagli agenti.
Una fase della cessione della droga
Una fase della cessione della droga

Durante il processo a suo carico è emerso che acquistava ingenti quantità di droga che poi rivendeva al dettaglio un po’ in tutta la Brianza: quindi, se, da un’indagine di 4 anni fa condotta dalla polizia di Monza, “Hic sunt leones” con 31 indagati e 8 arresti , era stato solo indagato, nei giorni scorsi, un cittadino marocchino di 29 anni è stato condannato a 3 anni 4 mesi di reclusione per detenzione e spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina e hashish. E nel pomeriggio di venerdì 17 novembre il personale della squadra investigativa del commissariato di viale Romagna ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei suoi confronti.

L’operazione dell’ottobre del 2015

L’indagine era stata complessa e articolata, sviluppata con tecniche tradizionali tra le quali servizi di osservazione e appostamento, intercettazioni telefoniche e ambientali, dispositivi di localizzazione satellitare e scambio di informazioni con altri organi investigativi della provincia di Monza ed altre della Lombardia. Per la gran parte i soggetti coinvolti erano di origine magrebina (24), una presenza radicata sul territorio e dalla grande pericolosità sociale, di qui il nome dell’indagine, “Hic sunt leones”, ad indicare un gruppo di persone da temere: secondo quanto riferito dagli inquirenti i pusher avevano creato un clima di intimidazione, tanto che i clienti non osavano fare i loro nomi quando venivano fermati dopo aver acquistato la droga.

Furono documentate 2.500 cessioni di droga – soprattutto in una zona al confine tra Monza e Lissone, tra le sterpaglie e fabbriche dismesse – individuati 8.900 clienti e sequestrati, sequestrati 4,5 chili di hashish, 250 dosi di cocaina e 10.000 euro in contanti.

Una attività investigativa complessa che ha anche comportato inseguimenti rocamboleschi sia a piedi, sia in auto, con fantasiosi stratagemmi, tipo travestimenti particolari per seguire gli spacciatori ed individuare luoghi di occultamento della sostanza. Fino all’epilogo, a settembre 2015 con l’arresto in flagranza di due spacciatori al dettaglio.