Monza: addio a Ezio Rovelli, il prof che voleva cambiare la scuola

È mancato un protagonista della scuola a Monza: Ezio Rovelli, il docente che negli anni Ottanta ha cercato di cambiare i metodi di insegnamento innovando la didattica. L’ultimo incarico alle medie di San Fruttuoso.
Monza: addio a Ezio Rovelli, il prof che voleva cambiare la scuola

«Non molto tempo fa ha incontrato un suo ex studente, uno dei tanti, che gli ha detto: ci sono persone con tanto cuore e ci sono persone con tanta mente, lei li aveva entrambi»: eccolo Ezio Rovelli, il professore che negli anni Ottanta aveva cambiato la scuola perché nessuno ne fosse escluso e perché tutti, a scuola, si sarebbero dovuti sentire a casa loro. Il docente monzese è mancato nella sera di mercoledì 24 agosto, all’hospice della Residenza San Pietro: i funerali sono in programma sabato 27 agosto alle 10 nella chiesa di Sant’Ambrogio, in via Amendola 21.

Oltre a essere stato autore di testi di matematica e scienze per le scuole medie, Rovelli era stato protagonista di una pagina importante delle scuole monzesi: con altri professori e un «preside di larghe vedute», ricorda Vincenzo Palumbo della Cgil, «introdusse negli anni ’80 nella scuola media “Pascoli” del quartiere Cederna innovazione didattica e metodologica, facendo caratterizzare quell’istituto come tra i più all’avanguardia della Brianza, pur trovandosi in un contesto sociale molto problematico».

«Aveva lavorato in un’area dove il disagio familiare era forte, con situazioni difficili», ricorda anche la figlia Daniela Serino, a sua volta docente al comprensivo Raiberti. «Ma era riuscito a costruire molto e lo dimostravano gli studenti che ormai adulti lo incrociavano e lo salutavano con affetto. Lui amava molto i ragazzi e in più era un uomo molto paziente: cercava sempre il bello e il buono in qualsiasi studente».

Nato e cresciuto a Monza, era stato impegnato anche in politica e nei sindacati. «I suoi valori fondamentali erano quelli della solidarietà. E poi aveva moltissimi interessi: un lettore raffinato, amava la musica e frequentava il Circolo Libertà per i concerti di jazz», ricorda ancora la figlia, che aggiunge: «Ed era anche un nonno straordinario: è sempre stato il suo primo compagno di giochi di mia figlia». L’ultimo incarico prima della pensione è stato alla scuola media di San Fruttuoso.