Mezzago, asparago rosa a rischio «Sarà falciato da Pedemontana»

E’ a forte rischio l’asparago rosa di Mezzago. L’azienda agricola Cattaneo Fiorinda, con i suoi 5 ettari, è la più estesa della Caam - Cooperativa agricola di asparagicoltori mezzaghesi. La Pedemontana la trancerà a metà. E come se non bastasse, parallelamente passerà la Gronda ferroviaria.
I titolari dell’azienda agricola Cattaneo Fiorinda. Da sinistra a destra: Marcello Colnago, Enrico Solcia, Elisabetta Solcia
I titolari dell’azienda agricola Cattaneo Fiorinda. Da sinistra a destra: Marcello Colnago, Enrico Solcia, Elisabetta Solcia Signorini Federica

L’azienda agricola Cattaneo Fiorinda, con i suoi 5 ettari, è la più estesa della Caam – Cooperativa agricola di asparagicoltori mezzaghesi. La Pedemontana la trancerà a metà. E come se non bastasse, parallelamente passerà la Gronda ferroviaria, progetto che prevederebbe una linea di treni merce tra Bergamo e Seregno. “Alla fine del 2006 ci stavamo organizzando per sviluppare l’azienda – ha spiegato Elisabetta Solcia, figlia della proprietaria – ma con la notizia che Pedemontana sarebbe passata dai nostri campi è arrivato anche il vincolo a non allargare gli edifici e a non estendersi su nuovi terreni”. A imporre vincoli non è stato solo il progetto di Pedemontana, ma anche quello della Gronda ferroviaria, seppure ancora non approvata come opera pubblica. “Abbiamo trovato dei campi dove avremmo potuto continuare e sviluppare la nostra attività – ha proseguito Elisabetta – Nonostante la perdita affettiva delle terre a cui siamo legati, abbiamo chiesto una permuta che ci è stata negata. Inoltre, i soldi dell’esproprio non arriveranno finchè il terreno non verrà indennizzato: fino a quel momento non abbiamo le sostanze per acquistare nuovi terreni”. Il valore del terreno definito dalla perizia, inoltre, è inferiore al valore di mercato.

La ristrettezza dei terreni adatti alla coltura dell’asparago rosa, che cresce solo in terreni argillosi e dotati di metalli ferrosi, è un gioiello agro-alimentare che rischia di scomparire: la zona attraversata da Pedemontana, a nord di Mezzago, è peraltro una delle più fertili. La Cia – Confederazione italiana agricoltori – di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha da sempre sostenuto l’azienda e il direttore Paola Santeramo ha mosso un’importante critica: “Possibile che a meno di un anno da Expo 2015, dedicata all’alimentazione, non sia possibile trovare una soluzione per consentire a questo esempio di agricoltura sostenibile di svilupparsi insieme alla propria comunità?”