M1 a Bettola e Auchan ampliato: il 2019 sarà l’anno del collasso viabilistico anche a Monza?

L’associazione HQ Monza dati alla mano mostra uno scenario di collasso viabilistico nel 2019 con il raddoppio dell’Auchan e l’apertura del capolinea della M1 a Bettola. La soluzione? La M5 a nord Monza. «Ma fate in fretta»
Le zone più critiche con apertura di Bettola e raddoppio dell’Auchan
Le zone più critiche con apertura di Bettola e raddoppio dell’Auchan

Bene, ma non benissimo: l’associazione HQ Monza torna sul futuro della linea metropolitana 5 fino a ospedale e polo istituzionale e alza i pollici ma guarda al futuro immediato della viabilità ovest della città con preoccupazione. Perché, dice, con la M1 a Bettola l’ampliamento dell’Auchan di Cinisello i flussi di traffico minacciano il collasso del traffico nell’area.

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Quindi una sola soluzione, dice l’associazione nata a San Fruttuoso: fare la lilla in un solo appalto e farla nel più breve tempo possibile. La realtà di cui è portavoce Isabella Tavazzi parla dati alla mano: «Con l’aiuto di un esperto e di un software modellistico, sulla base dei dati ISTAT 2011 e delle più recenti matrici origine/destinazione degli spostamenti pubblicate a fine 2016 dalla Regione, abbiamo realizzato una analisi e una previsione. Il risultato è che sia le strade urbane locali che le autostrade e la statale non reggeranno i carichi di traffico. Pesanti, di conseguenza, anche gli effetti negativi per l’inquinamento» scrive HQ Monza.

Se come previsto la linea rossa aprirà a Bettola come capolinea nel 2019 e poco distante verrà completato il raddoppio del centro commerciale, il numero di auto in transito esploderà, assicurano. Stando alle statistiche tra Milano e Brianza si muovo ogni giorno 940mila persone e l’84% lo fa in auto. Bettola prevede 6mila passeggeri in media all’ora. «Altre migliaia convergeranno sul centro commerciale più grande d’Europa: M1 e nuovo Auchan trasformeranno Bettola in un attrattore formidabile di persone, determinando uno stravolgimento della mobilità in uno snodo cruciale che vede tra l’altro gli svincoli autostradali della A4 Milano-Venezia e della A52 Tangenziale Nord, nonché l’intersezione con la SS36 Valassina, la statale più trafficata d’Italia dopo la Salerno-Reggio Calabria».

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E allora gli scenari tra due anni: le simulazioni realizzate da HQ Monza indicano «svincoli di Cinisello ingolfati, fino a 60 minuti di tempo per allontanarsi nelle varie direzioni, una quasi-paralisi della A4 e della A52, con riflessi pesantissimi alle barriere di Cinisello di queste due autostrade, nelle quali dal 7 al 10 percento degli interessati non riuscirà ad entrare. E code a passo d’uomo sulle vie Borgazzi e viale Lombardia di Monza, con riflessi in tutta la città. Nemmeno i lavori già iniziati per aumentare le corsie sulla A4 potranno risolvere il problema, anche se un po’ lo alleggeriranno. E anche volendo, non c’è più spazio fisico per migliorare svincoli e viabilità ordinaria».

Il bypass, sostiene l’associazione, è proprio la lilla che arriva fino a nord ovest di Monza, con quelle fermate previste all’ospedale San Gerardo e al polo istituzionale di via Grigna. Con parcheggi adeguati, spiegano, potranno «ridurre sensibilmente i carichi di traffico che già oggi attraversano Monza e quelli che punteranno a Bettola». Sulla M5 Isabella Tavazzi individua due dati critici: «Innanzitutto la mancanza di certezze su finanziamento e realizzazione contestuale della tratta Bignami- Villa Reale-Polo Istituzionale: nello studio di fattibilità resta la divisione in due lotti distinti, prima uno sino a Bettola e poi l’altro da Bettola al Nord di Monza. In secondo luogo i tempi annunciati di almeno 10 anni a partire da oggi sono troppo lunghi. Per tratte di questa misura, dalla progettazione alla fine dei lavori possono bastare 6-7 anni, come avviene abitualmente all’estero e come è accaduto ultimamente anche in Milano».