Lissone: addio a Mariuccia Ponti, cuore dei volontari del Sant’Andrea

Mercoledì 12 marzo è morta Maria Ponti, per tutti “Mariuccia”, presidente dell’associazione di volontariato Ellisse onlus che da anni opera all’interno della residenza Sant’Andrea di Monza di via Crescitelli.
La lissonese Maria Ponti, “anima” dei volontari della rsa Sant’Andrea di via Crescitelli a Monza.
La lissonese Maria Ponti, “anima” dei volontari della rsa Sant’Andrea di via Crescitelli a Monza.

Mercoledì 12 marzo è morta Maria Ponti, per tutti “Mariuccia”, presidente dell’associazione di volontariato Ellisse onlus che da anni opera all’interno della residenza Sant’Andrea di Monza. Nata a Lissone il 24 marzo 1928, con un passato da dirigente in uno stabilimento di Muggiò, approda al Sant’Andrea 12 anni fa, dapprima come volontaria e da sei anni in qualità di presidente dei volontari. Instancabile e sempre indaffarata, con una grande voglia di fare e di sentirsi utile. Presente sette giorni su sette, vedova da diversi anni e senza figli, aveva trovato nel Sant’Andrea la sua nuova “famiglia”.

Temperamento autoritario e deciso, ma sempre disponibile con tutti, la sua era una vera e propria missione al servizio degli altri, tanto che nonostante la malattia vissuta con grande determinazione e voglia di farcela, ha sempre voluto esserci. Da qui la decisione circa un mese fa, del ricovero al Sant’Andrea, per affrontare la malattia circondata dalle persone a lei care. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla e apprezzarla nella quotidianità, ne sottolinea la fermezza e la precisione in tutto ciò che faceva.

Non ha fondato l’Ellisse, ma ha contribuito nel farla conoscere al territorio e ai giovani, permettendo a molti di loro di vivere l’esperienza di un Volontariato attivo e significativo. Appassionata di collane, amava confezionarle personalmente ed abbinarle ad ogni abito che indossava, il suo stile era inconfondibile, mai una cosa fuori posto, l’abbinamento dei colori era fondamentale per lei, sia nel quotidiano che nelle grandi ricorrenze.

In tanti hanno voluto esserci sia nei giorni della malattia che venerdì 14 marzo in occasione dell’ultimo saluto. «Mariuccia ci lascia un grande insegnamento di vita- sottolinea Deborah, un’animatrice della rsa- tutti noi abbiamo capito che non esiste un tempo per fare del bene agli altri, ma esiste un tempo per i gesti e le parole che confortano l’anima, proprio come ha fatto lei in tutti questi anni con i nostri anziani. Nel cassetto dei ricordi, i sorrisi, gli scambi di opinione “a volte troppo accesi”, il suo stile inconfondibile e le sue collane sempre sfoggiate con grande orgoglio. La sua presenza, si sentiva, proprio come ora si sente la sua assenza».