L’incendio dietro la siepe fa scoprire la maxi discarica abusiva tra Bovisio e Cesano

C’è voluto un incendio a inizio mese per scoprire che un terreno di Bovisio Masciago al confine con Cesano Maderno era stato trasformato in una maxi discarica abusiva. Sono state provvidenziali le segnalazioni di una colonna di fumo: il proprietario e chi l’aveva in gestione rischiano la denuncia penale.
Il terreno sotto sequestro
Il terreno sotto sequestro Fabio Cavallari

C’è voluto un incendio a inizio mese per scoprire che un terreno di Bovisio Masciago al confine con Cesano Maderno era stato trasformato in una maxi discarica abusiva. Sono state provvidenziali le segnalazioni di una colonna di fumo che alcuni cittadini avevano fatto alla polizia locale per portare alla luce una situazione di grave illegalità e molto critica del punto di vista ambientale.
Non appena gli agenti erano giunti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco avevano intuito che la siepe e la recinzione non nascondevano un’area coltivata ma una montagna di rifiuti. Una volta assistito allo spegnimento del rogo, con ogni probabilità appiccato dalla persona che aveva in gestione il lotto per smaltire del materiale in legno, e non avendo trovato nessuno sul posto, gli uomini in divisa hanno compiuto numerosi appostamenti per capire quale tipo di traffico illecito ci fosse intorno a quel terreno posto ad est della superstrada Milano-Meda e accessibile solo da via Fabio Massimo, strada senza uscita che porta alla piattaforma ecologica di Cesano Maderno.

La pazienza della polizia locale ha dato i suoi frutti la scorsa settimana. Dopo aver atteso per giorni, quando intorno alle 15 di giovedì un furgoncino è entrato nell’area privata, gli uomini guidati dal comandante Paolo Borgotti non si sono lasciati scappare l’occasione e sono entrati in azione. Se il conducente, che si è limitato a dire che doveva scaricare del materiale in quel luogo, è stato rilasciato, il 70enne bovisiano proprietario dell’area e il 71enne sevesino a cui era stata data in gestione sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.

I due, che operano nel settore poiché sono rispettivamente il titolare di un’impresa edile e di una società che si occupa di movimentazione dei rifiuti, rischiano una denuncia penale per violazioni alle norme in ambito ambientale. D’altra parte quel terreno, esteso complessivamente su circa duemila metri quadrati, era coperto di rifiuti per la metà.

Gran parte di questi erano materiali inerti come macerie e altri scarti di cantiere ma non mancavano pneumatici, parti di carrozzeria di auto, elettrodomestici, assi e mobili in legno e fusti contenenti materiali pericolosi come il catrame. La polizia locale ha già contattato anche l’Arpa che penserà ad avviare le operazioni per la bonifica dell’area, che sorge proprio sul tracciato previsto della Pedemontana tra la superstrada Milano-Meda e Desio.
Vista la grande quantità di rifiuti presenti, pare evidente che l’attività illecita non fosse estemporanea ma avviata da tempo. Il giro di mezzi che conferivano i rifiuti in questo luogo sembra essere consistente ma saranno le indagini a chiarire la portata di questo traffico di materiali vari che venivano sottratti alla corretta filiera di smaltimento per essere abbandonati in un terreno sul quale ci sarebbe potuto essere solo un deposito per gli attrezzi.