Limbiate, duemila persone per dare l’ultimo saluto ad Andrea Balarin morto in moto a Nova

VIDEO - Grande commozione ha suscitato la prematura fine del 30enne di Limbiate deceduto sul colpo martedì in un incidente a Nova Milanese mentre da Muggiò tornava a casa in moto. Sabato 24 ottobre si sono svolti i funerali: duemila persone si sono radunate sul campo dell’oratorio della parrocchia Sacro Cuore per la messa.
(Foto Ileana Brioschi)
(Foto Ileana Brioschi) Limbiate - L’imponente folla di persone che hanno partecipato al funerale di Andrea Balarin

Grande commozione ha suscitato la prematura fine del 30enne di Limbiate deceduto sul colpo martedì in un incidente a Nova Milanese mentre da Muggiò tornava a casa in moto. Sabato 24 ottobre si sono svolti i funerali: duemila persone si sono radunate sul campo dell’oratorio della parrocchia Sacro Cuore per la messa.

«Balla ci è amico e ci sarà sempre più amico: ci testimonia che il valore della nostra vita è tutto in questo istante, nel rapporto con Cristo». Così don Pierluigi Banna, al fianco di più di dieci sacerdoti, ha voluto riferirsi ad Andrea Balarin: quel soprannome, segnale evidente di una familiarità, con cui era conosciuto tra gli amici.

Una folla, quella che ha gremito l’oratorio del Villaggio Giovi, per l’ultimo saluto al giovane, 30 anni il prossimo dicembre, deceduto martedì scorso a Nova Milanese per un incidente in moto.

«Ha allietato la nostra vita con la sua capacità particolare di arrivare sempre in profondità nel leggere la realtà, facendoci stupire ogni giorno che l’abbiamo potuto avere tra noi e spesso facendo esplodere un’ironia ed un umorismo che mi salvavano per giorni e giorni. L’abbiamo condiviso ma era Suo- sono state le parole di mamma Luciana, prima di intonare un canto, nato per ragazzini e composto da un amico, senza sapere quando sarebbe stato eseguito- ce l’ha lasciato, ma per allietarci, ce l’ha tolto, sia benedetto Dio che sa il nostro bene».

Al microfono, anche il fratello Luca, sulla carrozzina per la distrofia muscolare di Duchenne, così come il più piccolo della famiglia, Gabriele, ha voluto ricordare così il fratello Andrea: «Lo ricorderò come una persona buona, capace di volere bene in un modo che mi ha sempre stupito e mi stupisce ancora adesso. Sento la mancanza del suo umorismo, ma soprattutto della sua presenza, ma gli amici ci sono stati molto vicini».

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno saputo essere un sostegno concreto per la famiglia Balarin, che è stato una costante nelle parole della mamma Luciana e dei fratelli Luca e Maria Grazia. «Ecco, guardatevi ora- ha esordito proprio Maria Grazia, rivolgendosi ai tantissimi che hanno voluto dare l’ultimo saluto e concludendo con la richiesta di continuare ad aiutare la famiglia nella quotidianità – questo è Andrea. Questo è ciò che mi sta mostrando Cristo: è presente nelle amicizie che si riallacciano, che si approfondiscono, negli amici che ci stanno prendendo cura di me. E come posso quindi non dire di sì alla proposta che mi sta facendo Dio se i primi frutti sono questi. Sono circondata dalla bellezza del vostro amore. È paradossale ma in questo momento mi sento amata come mai mi è capitato nella vita». E a testimoniarlo sono state i duemila tra amici, parenti, colleghi ed ex compagni di università sui campi dell’oratorio.