L’esperienza in Africa di Moira, la trentenne pediatra di Desio in missione a Pemba

Lavorare con i bambini e creare con loro un rapporto di fiducia. Saperli osservare, ascoltare. E capire. Moira Gianninoto ha scelto di fare la pediatra anche per questo. Trent’anni, originaria di Desio, specializzanda all’ospedale San Raffaele di Milano, domenica 6 agosto è partita per sua prima esperienza in Africa come medico
La dottoressa Moira Gianninoto
La dottoressa Moira Gianninoto

Lavorare con i bambini e creare con loro un rapporto di fiducia. Saperli osservare, ascoltare. E capire. Moira Gianninoto ha scelto di fare la pediatra anche per questo. Trent’anni, originaria di Desio, specializzanda all’ospedale San Raffaele di Milano, domenica 6 agosto è partita per sua prima esperienza in Africa come medico. Lavora a Pemba per migliorare la qualità delle cure dei bambini dell’ospedale e dei centri di salute locali, in un paese in cui 56 neonati su 1000 muoiono nei primi 28 giorni di vita. Moira la prima specializzanda del Cuamm, (l’ong Medici con l’Africa Cuamm realizza in Africa progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza).

«Sono molto felice di questa partenza – racconta Moira Gianninoto intercettata prima della partenza– perché a Pemba, a fianco di una tutor esperta di Medici con l’Africa Cuamm, lavorerò sui temi della salute neonatale, sia in ospedale, che sul territorio, facendo attività di supervisione e formazione del personale nei centri di salute che fanno riferimento all’ospedale. In questi centri le donne vanno a partorire e i bambini ricevono le prime cure, che devono essere di qualità, in un paese in cui la mortalità neonatale è ancora troppo alta. Non mi preoccupa tanto la partenza, a dire il vero, ma il ritorno: come sarò dopo questi mesi in Mozambico? Me lo chiedo spesso e sono curiosa di scoprirlo, di andare incontro a questa esperienza di certo arricchente, sia dal punto di vista umano che professionale. In Africa mi piacerebbe recuperare un po’ di concretezza, avvicinarmi alle persone grazie al mio lavoro. In fondo è per questo che ho scelto di diventare una pediatra: lavorare con i bambini, puntando sul contatto umano, lo sviluppo di una relazione di fiducia, ascoltare ed osservare. Penso siano doti sempre utili, ma fondamentali nel mio lavoro, oltre che nella cooperazione fatta secondo lo stile del Cuamm: con l’Africa e non per».

Moira Gianninoto si aggiunge quindi a una lunga lista di medici e professionisti della cooperazione che negli anni sono partiti dalla Lombardia per l’Africa: 22 sono quelli oggi impegnati sul campo e oltre 210 quelli partiti nei 65 anni di storia di Medici con l’Africa Cuamm. Oggi Cuamm è impegnato in 7 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 1.600 operatori sia europei che africani; appoggia 19 ospedali, 45 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 università (in Mozambico).

L’attenzione per la salute materno-infantile è una costante per Medici con l’Africa Cuamm, che in Mozambico, come negli altri sei paesi in cui è presente, porta avanti il programma “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”, per garantire il parto assistito a 320.000 donne e l’assistenza nutrizionale per loro e i loro bambini nel periodo che va dall’inizio della gravidanza ai primi due anni di vita dei figli, prevedendo che saranno 60.000 i bambini malnutriti che avranno bisogno di cure.

È possibile sostenere il lavoro dei medici del Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org: con 40 euro è possibile garantire ad una futura mamma il parto assistito; con 150 euro è possibile garantire a un bambino malnutrito un trattamento completo.