Lentate sul Seveso, svolta sui rifiuti: tassa anche per i richiedenti asilo

La tassa rifiuti ora la pagheranno anche i richiedenti asilo. Lo ha deciso la nuova giunta di Lentate sul Seveso che si rivolge alle cooperative o alle Onlus che da anni li ospitano in immobili privati.
Lentate, via Mancini a Birago
Lentate, via Mancini a Birago Cristina Marzorati

La tassa rifiuti ora la pagheranno anche i profughi. A Lentate sul Seveso le cooperative o le Onlus che da anni li ospitano in immobili privati non hanno mai versato un euro per la raccolta differenziata. Colpa di un buco normativo che dal 2014, anno in cui sono arrivati in paese i primi richiedenti asilo, non è mai stato colmato.

«La Tari (tassa rifiuti) la pagano le utenze domestiche e le attività produttive e commerciali – spiega Alessandra Bernini, l’assessore al Bilancio della giunta del nuovo sindaco Laura Ferrari – Il costo del servizio è totalmente a carico dei contribuenti fatte salvo le scuole. Nella regolamentazione dei vari casi però non è mai stato incluso quello dei richiedenti asilo, un’utenza domestica cui non spetta direttamente il pagamento della tassa, perché è a carico di chi li gestisce. L’importo va versato da chi ha sottoscritto la convenzione con la prefettura e per questo percepisce 35 euro al giorno per ospite».

Un po’ come avviene per gli alberghi. Sono i gestori a pagare le tasse e non i clienti. Due i parametri utilizzati per calcolare la tassa rifiuti dei richiedenti asilo: i metriquadrati dell’abitazione e il numero di abitanti fissato in 6, il massimo previsto dal regolamento. Il motivo? Le presenze sono variabili.