«Le indagini su Armstrong forse vanno estese anche in Italia»

«Abbiamo anche indizi che queste frodi erano in corso in Italia»: si tratta, per ora, di frodi sospette e non appurate. Lo sostiene la polizia federale del Brasile dopo il blitz negli uffici della Ecohouse di Armstrong, il presidente del Monza, in Sudamerica. Lo riferisce la stampa del Rio Grande do Norte.
«Le indagini su Armstrong forse vanno estese anche in Italia»

«Le indagini sono state effettuate nel Rio Grande do Norte e Ceará, la prima volta, ma c’è la possibilità di estenderle ad altri Stati. Abbiamo anche indizi che queste frodi erano in corso in Italia. Stiamo finendo le verifiche dei documenti sequestrati per procedere con il caso». A parlare è Rubens França della Polizia federale brasiliana, il giorno dopo l’operazione Godfather degli agenti che ha portato alle perquisizioni negli uffici della Ecohouse, la società immobiliare fondata da Anthony Armstrong Emery, presidente del calcio Monza.

Intanto emergono ulteriori dettagli sull’operazione, come riportato dalla Tribuna do Norte: in cinque anni Ecohouse ha investito circa 150 milioni di real nel Rio Grande do Norte senza prove fiscali, un fatto che ha attirato l’attenzione degli organi di controllo e ha portato al lancio da parte della polizia dell’Operazione Padrino. «La polizia federale indaga su reati di riciclaggio di denaro, evasione fiscale riconducibili al gruppo che ha sponsorizzato l’Alecrim Football Club . L’indagato principale è l’uomo d’affari Anthony Armstrong, ex presidente dell’Alecrim e proprietario di un club nella città di Monza, in Italia» ha detto Hubner Marcos Flores, capo dell’Agenzia delle Entrate federale di Natal.

Le indagini sono partite ad agosto dopo un rapporto da parte del Consiglio delle attività di controllo finanziario (Coaf) che indicavano possibili operazioni finanziarie fraudolente. «Questo gruppo ha iniziato a mostrarsi nel Paese nel 2009, con sede a Londra e filiale a Ceará. In questi cinque anni, circa 150 milioni di dollari di capitale investito sono rimasti senza prova d’origine» ha detto Marcos Flores alla Tribuna. Sotto tiro, ancora una volta, la raccolta di capitali a Singapore e il meccanismo di restituzione dei capitoli agli investitori, mai avvenuto per quanto noto.