Le banche mollano il progetto, Pedemontana è a rischio collasso

Deserto il bando per completare i lavori: termine rinviato a novembre. Ponti: «Non c’è un piano» Aumentano i timori per le strade della Brianza.
I cantieri di Pedemontana
I cantieri di Pedemontana

Le risorse per Pedemontana continuano a non esserci e la Provincia chiede alla Regione la convocazione di un collegio di vigilanza straordinario. Nessuna banca, come avvenuto altre volte, ha partecipato alla gara per la concessione di 200 milioni di euro che avrebbero permesso alla società che sta costruendo l’autostrada di coprire il prestito ponte che scadrà a gennaio e di avviare nuovi interventi. Il termine per la selezione è stato rinviato al 16 novembre, ma in Brianza aumentano le preoccupazioni per le ripercussioni che l’imminente apertura della tratta B1 avrà tra Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago. Senza denaro fresco non partiranno i progetti per la realizzazione della B2 e la Milano-Meda non riuscirà a sopportare il flusso di decine di migliaia di veicoli che intaseranno la viabilità locale. La mancata risposta degli istituti di credito, secondo le associazioni ambientaliste, sarebbe la dimostrazione che l’opera è sorpassata e che dovrebbe essere archiviata.

Dalla Regione: avanti tutta

Nonostante le previsioni non siano delle più ottimistiche al Pirellone continuano, però, a ripetere che Pedemontana si farà e si farà tutta: l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte ha innescato la retromarcia rispetto a luglio, quando ha mostrato parecchio interesse per il Piano B proposto dalla Provincia. La soluzione, che permetterebbe di risparmiare un miliardo e 300 milioni, prevede la cancellazione della tratta D e la conseguente fine dell’arteria a Vimercate, la rinuncia al mega svincolo interrato di Desio e alla terza corsia della Milano-Meda.

Negli ultimi giorni i Piano B è stato bocciato, oltre che dalla Regione, dalla Lega: «Una Pedemontana a due corsie – ha commentato martedì in consiglio provinciale Andrea Monti – sarebbe una superstrada un po’ più bella e a pagamento. Piuttosto che una soluzione simile sarebbe meglio non realizzarla e utilizzare i soldi che si risparmierebbero per riqualificare la Milano-Meda». Proprio le condizioni di quest’ultima arteria, che con l’apertura della B1 e la mancata cantierizzazione delle opere che dovrebbero decongestionare la viabilità locale collasserebbe, tolgono il sonno a molti amministratori locali: «Questa – ha affermato Ponti – è l’ultima cosa che assomigli a una superstrada tanto che non ha nemmeno la corsia di sicurezza». E il quadro è destinato a peggiorare: «Il Piano finanziario di Pedemontana – ha incalzato il presidente della Provincia – non c’è. Speriamo che la situazione possa, in qualche modo, ricomporsi ma siamo preoccupati. Temiamo che diventi una sorta di incompiuta e non ci sono le risorse nemmeno per riqualificare la Milano-Meda». A questo punto, come accade da anni, dalla Brianza chiamano in causa il Pirellone: «La Regione – ha proseguito Ponti – deve decidere il da farsi. Noi, da parte nostra, continueremo a partecipare al tavolo tecnico con l’obiettivo di far valere osservazioni di buon senso».