Lavoro, il direttore della Canali Spa: «Ecco il nostro piano per aiutare i 134 esuberi di Carate»

Il direttore generale Stefano Canali: «Si fonda su tre pilastri fondamentali, un servizio di outplacement per la ricollocazione a tempo indeterminato, un incentivo economico e la possibilità di ricollocamento parziale presso gli altri stabilimenti della azienda».
Una veduta dello stabilimento Canali di Carate Brianza
Una veduta dello stabilimento Canali di Carate Brianza

«La sofferta decisione di chiudere il reparto produttivo di Carate arriva dopo 9 anni i cui sono state valutate tutte le soluzioni possibili per garantire continuità e sostenibilità nel lungo termine»: a parlare, per conto della spa dell’abbigliamento brianzola, il direttore generale Stefano Canali dopo il primo incontro del 6 dicembre scorso della fase amministrativa della procedura per la riduzione del personale, avvenuta alla Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro, volto a raggiungere un’intesa con le organizzazioni sindacali.

«Abbiamo potuto illustrare le linee del piano aziendale di ammortizzazione sociale – ha detto il dg – e gli strumenti che abbiamo studiato a supporto dei nostri dipendenti si fondano su tre pilastri fondamentali, un servizio di outplacement per la ricollocazione a tempo indeterminato, un incentivo economico e la possibilità di ricollocamento parziale presso gli altri stabilimenti della azienda, strumenti – aggiunge – i cui costi saranno integralmente a carico di Canali spa e non gravanti sulla collettività e sullo Stato».

«Come impresa familiare – conclude Canali – abbiamo sempre creduto in valori quali il rispetto e la tutela della dignità delle persone, valori che fanno parte della nostra famiglia e della nostra azienda e che non ci fanno dimenticare il contributo fondamentale di tutti i nostri 1.600 collaboratori nel mondo di cui 1.300 in Italia».