L’Airc premia Monza: 200mila euro per la ricerca sul tumore della tiroide

Un premio per la ricerca sul tumore della tiroide. Un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo di Monza ha ottenuto un finanziamento di oltre 200mila euro dall’Airc.
Monza, Airc premia Asst e Bicocca per ricerca sul tumore della tiroide. Il gruppo di ricerca, da sinistra a destra: Mattia Garancini, Gaia Roversi, Fabio Pagni, Davide Leni, Stefania Galimberti e Fulvio Magni
Monza, Airc premia Asst e Bicocca per ricerca sul tumore della tiroide. Il gruppo di ricerca, da sinistra a destra: Mattia Garancini, Gaia Roversi, Fabio Pagni, Davide Leni, Stefania Galimberti e Fulvio Magni Redazione online

Un premio per la ricerca sul tumore della tiroide. Un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e dell’Ospedale San Gerardo di Monza ha ottenuto un finanziamento di oltre 200mila euro vincendo un bando promosso dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Il progetto si svilupperà nel prossimo triennio e riguarda il miglioramento diagnostico dei pazienti con noduli tiroidei, attraverso l’applicazione di una nuova tecnologia che potrebbe in futuro evitare l’intervento chirurgico.

I ricercatori vincitori del bando Airc fanno parte di un team multidisciplinare che ogni anno si prende cura di oltre 500 pazienti con nodulo tiroideo.

«Il successo ottenuto – sottolineano Matteo Stocco, direttore generale della ASST di Monza e Cristina Messa, rettore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca – rappresenta un esempio di una concezione moderna di medicina multidisciplinare in cui solo il lavoro di squadra garantito dalla collaborazione quotidiana fra specialisti clinici come endocrinologi, chirurghi, otorinolaringoiatri, citopatologi e ricercatori può portare a un miglioramento delle conoscenze applicative. La vittoria di questo bando rappresenta un importante traguardo per l’Ospedale San Gerardo e per l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, essendo un forte riconoscimento dell’eccellente livello clinico, tecnico e culturale dei vari specialisti coinvolti e rappresenta parimenti un punto di partenza che ha l’ambizioso obiettivo di migliorare la quotidiana pratica clinica per i pazienti con patologia nodulare della tiroide».

Il gruppo di ricerca è coordinato per la parte clinica dal dottor Fabio Pagni (patologo) in collaborazione con Mattia Garancini (chirurgo) e Davide Leni (radiologo). Al progetto partecipa anche un’équipe di ricercatori preclinici guidati dal professor Fulvio Magni (professore ordinario di Biochimica, esperto in proteomica clinica), Gaia Roversi (ricercatore di genetica medica) e Stefania Galimberti (professore associato di statistica medica).