La “solita” stazione di Monza: la schiaffeggia, la butta a terra e le ruba il telefono

L’ha schiaffeggiata buttandola violentemente a terra. Poi ha afferrato il cellulare e si è dato alla fuga. L’episodio è accaduto lunedì sera all’interno della stazione ferroviaria. Il responsabile, un 38enne originario di Ivrea, ma da tempo residente a Milano.
L’ingresso secondario della stazione di Monza, da piazza Castello
L’ingresso secondario della stazione di Monza, da piazza Castello

L’ha schiaffeggiata buttandola violentemente a terra. Poi ha afferrato il cellulare e si è dato alla fuga. L’episodio è accaduto lunedì sera all’interno della stazione ferroviaria. Il responsabile, un 38enne originario di Ivrea, ma da tempo residente a Milano. Teatro della vicenda la banchina numero due. Sono le 22.30. La vittima, una 22enne, sta aspettando il treno per rincasare. All’improvviso nota qualcosa di strano: un uomo che fa per correre verso un treno in partenza e che all’improvviso per l’equilibrio.

L’istinto ad aiutarlo è istantaneo, la 22enne si avvicina all’uomo che, però, ha tutt’altro in mente. La perdita di equilibrio non è, infatti, che un trucco. Immediatamente l’uomo alza un braccio e schiaffeggia con violenza la giovane donna buttandola a terra. Un solo colpo, secco e la 22enne si ritrova sdraiata sulla banchina. Il rapinatore le afferra a quel punto il cellulare che lei aveva in mano e fugge in direzione dell’uscita di piazza Castello. La vittima però non si perde d’animo. Al contrario, inizia a richiamare l’attenzione su di sé, tanto che alcuni ragazzi presenti iniziano ad inseguire il rapinatore. Ma soprattutto fa l’unica cosa davvero necessaria in quel momento: chiamare le forze dell’ordine.

Sul posto arriva la polizia di Stato. Gli agenti si mettono all’inseguimento dell’uomo finché riescono a vedere uno dei giovani che si era messo alle calcagna del 38enne riuscire a raggiungerlo. Gli agenti poi lo bloccano e lo mettono in manette.

Il telefono della ventenne non era però più addosso all’uomo che aveva tentato di liberarsene una volta vistosi inseguito. È stato poi ritrovato e restituito alla legittima proprietaria.

Per il rapinatore sono scattate invece le manette e il processo per direttissima con l’accusa di rapina. Da un controllo è inoltre emerso che l’uomo era già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e per stupefacenti.