La rabbia del sindaco contro chi sporca Arcore: «Basta, pioveranno multe»

Spazzatura abbandonata in strada, marciapiedi sporchi, cartacce, la pattumiera di casa nei cestini pubblici. Poca cura della cosa pubblica che il sindaco di Arcore ora vuole punire con le multe ai trasgressori. Tutta la rabbia in una lettera aperta.
Arcore, una foto d’archivio di rifiuti abbandonati in via Grandi
Arcore, una foto d’archivio di rifiuti abbandonati in via Grandi Michele Boni

Spazzatura abbandonata in strada, marciapiedi sporchi, cartacce, la pattumiera di casa nei cestini pubblici. Segnalazioni continue e commenti anche nei gruppi facebook dedicati ad Arcore. Poca cura della cosa pubblica che il sindaco ora vuole punire con le multe ai trasgressori. Rosalba Colombo ha espresso tutta la sua rabbia con una lettera aperta indirizzata a chi non ha rispetto per la città: una strigliata in cui annuncia che “è il momento di ricorrere alle maniere forti”.

«“Civiltà”. È una bella parola, tonda, musicale, che si trascina appresso tante altre parole, belle ed importanti. Cultura, progresso, conquiste dell’uomo, principi, garbo, buona educazione, cortesia, bla, bla, bla. Dico così, perché tutto questo per alcuni Arcoresi non vale: una ristretta, ma detestabile, minoranza di cittadini crede di avere il diritto di sporcare, distruggere e rovinare ciò che è di tutti», scrive il sindaco.

Che poi passa a elencare:«Deiezioni dei cani ovunque, malgrado la realizzazione dell’area cani. Nessun rispetto per i giardini frequentati dai bambini. Filtri di sigarette ovunque. Posaceneri delle auto svuotati sui marciapiedi. Sacchi della spazzatura abbandonati. Cartacce . E quella scellerata abitudine di infilare a forza la pattumiera di casa nei cestini pubblici. Non è solo un danno all’immagine e alla qualità della vita, questo. È un danno alle tasche degli altri cittadini, perché, finché ci saranno “persone” simili in giro, sarà impossibile migliorare le prestazioni di pulizia della città. Più i nostri spazzini dovranno perder tempo ed energie nel raccattare l’inciviltà altrui, meno potranno concentrarsi sulla vera e propria cura».

E a dare i numeri: «Perché poi non è che manchino i cestini: ne abbiamo ben 230 su tutto il territorio comunale. Perché poi non è che manchi l’impegno: il Comune spende 1.300.000.000 per la raccolta bisettimanale porta a porta della frazione umida, quella della frazione residuale dei rifiuti urbani, quella porta a porta di carta e cartone, quella porta a porta multimateriale (plastica e alluminio), quella porta a porta del vetro. E c’è la pulizia meccanizzata delle strade comunali a cadenza giornaliera con l’autospazzatrice pesante. E quella meccanizzata delle strade comunali bisettimanale con l’autospazzatrice leggera. E quella manuale di strade e piazze, appunto, oltre alla vuotatura giornaliera dei cestini. E poi ci sono i punti di restituzione per le pile esauste, per i farmaci inutilizzati o scaduti presso le farmacie, e via dicendo».

Infine, le multe. «In tutta franchezza, adesso basta! Adesso è il momento di ricorrere alle maniere forti. Presto valuteremo l’impiego di telecamere per individuare le targhe di chi svuota i posaceneri nei parcheggi o abbandona rifiuti, e pioveranno multe. Multe salate per i padroni di cani che non hanno con sé i sacchettini per le “cacche” dei loro animali. Multe per chi getta in terra il mozzicone delle sigarette. Multe. Perché queste “persone” non capiscono altro linguaggio, temo, che quello della punizione e della minaccia. E possiamo pure permetterci che paghino salati i loro sfregi alla civiltà di una maggioranza di persone garbate».