La Provincia e i tagli di organico entro il 31 marzo: ecco la pesatura a sedia fredda

Entro il 31 marzo i presidenti degli enti intermedi dovranno compilare le liste dei dipendenti da tagliare. E in Provincia i dipendenti si pesano per tentare di capire a quali profili professionali l’ente, alle prese con il taglio del 50% sulla spesa per gli stipendi imposto dal Governo, potrà rinunciare.
La Provincia e i tagli di organico entro il 31 marzo: ecco la pesatura a sedia fredda

Adesso in Provincia i dipendenti si pesano. Entro il 31 marzo i presidenti degli enti intermedi dovranno compilare le liste dei dipendenti da tagliare. E l’operazione di pesatura serve per tentare di capire a quali profili professionali l’ente, alle prese con il taglio del 50% sulla spesa per gli stipendi imposto dal Governo, potrà rinunciare.
La cosiddetta “pesatura a sedia fredda” non avviene, infatti, sulla bilancia ma è effettuata ponderando una serie di criteri in modo che, anche dopo la sforbiciata agli organici, possano essere garantiti i “principi di efficacia, efficienza, nonché economicità dell’azione amministrativa e la funzionalità dei servizi”.


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Inutile, allora, cercare dei nomi sulla delibera approvata il 20 febbraio in via Tomaso Grossi o tentare di capire su due piedi di quali figure l’area vasta potrebbe fare a meno e quali, invece, potrebbe valorizzare perché il sistema “non valuta le persone, ma le posizioni”. Il processo avviato permetterà di stabilire una graduatoria tra le diverse caselle della pianta organica e di attribuire loro la retribuzione prevista dal contratto.

Il metodo, precisano i dirigenti dell’ente, non è asettico e il risultato avrà una componente soggettiva perchè “valutare significa decidere”.

Non tutti i dipendenti dell’istituzione brianzola saranno soppesati, ma solo chi ricopre una “posizione organizzativa”. Si tratta, in parole più semplici, di lavoratori che hanno una “responsabilità elevata e diretta” nei risultati ottenuti dall’ente, che devono essere in grado di modificare il loro operato a seconda delle “specifiche esigenze ambientali”, che si muovono con “autonomia gestionale e organizzativa” grazie alle deleghe ottenute dai dirigenti, che svolgono attività necessarie per attuare il programma di governo della Provincia.

Nella valutazione saranno conteggiate, tra l’altro, la responsabilità tecnica, amministrativa e contabile delle posizioni, le competenze specifiche richieste alle diverse figure, la rilevanza degli incarichi rispetto al raggiungimento del programma del presidente in carica o al funzionamento complessivo dell’istituzione provinciale.

I profili saranno inseriti in una delle otto fasce individuate dal Nucleo di valutazione a cui corrispondono altrettanti livelli di retribuzione di posizione che oscillano dai 5.200 euro l’anno per chi ottiene dai 40 ai 50 punti ai 16.000 per chi ne accumula tra i 90 e i 100.

Fin qui la teoria che dovrà tradursi in pratica. In via Grossi, però, sono alle prese con una sorta di incidente di percorso: il nuovo segretario generale Antonio Sebastiano Purcaro, nominato da Gigi Ponti il 12 febbraio, ha deciso di lasciare la Brianza e tornare al Comune di Treviglio che, peraltro, non ha mai abbandonato del tutto in quanto ha ricoperto l’incarico di reggente in attesa che il sindaco di quella città individuasse il suo sostituto.

Se l’amministrazione del municipio bergamasco sembra non aver provato troppo imbarazzo nel riaccoglierlo, a Monza in molti sono rimasti sconcertati da un ripensamento tanto repentino.

Il suo posto, per ora, rimane vacante e il settore è presidiato dal vicesegretario generale. Nei prossimi giorni il presidente Gigi Ponti deciderà se pubblicare un nuovo bando pubblico per trovargli un successore.