La Provincia di Monza: «Pedemontana così mette a rischio la Milano-Meda»

«Continuare ad affermare che la Pedemontana si farà e si farà tutta non basta più» dice il presidente della Provincia di Monza, Gigi Ponti: il problema sono le ripercussioni sul territorio, con il traffico della Milano-Meda a rischio crisi.
La Provincia di Monza: «Pedemontana così mette a rischio la Milano-Meda»

«Continuare ad affermare che la Pedemontana si farà e si farà tutta non basta più»: a dirlo è il presidente della Provincia di Monza e Brianza che venerdì, alla vigilia dell’inaugurazione dello svincolo di Varese in programma sabato 24 gennaio, ha manifestato tutti i dubbi della Brianza a proposito dell’infrastruttura della Lombardia. «Un’infrastruttura che collegherà il territorio da Est a Ovest, che sulla carta dovrebbe attraversare 27 dei 55 Comuni MB e che avrebbe dovuto portare più di 25 Km di nuove strade, grazie alle opere di viabilità connessa» si legge in un comunicato pubblicato dalla Provincia stessa.

«Ma le questioni irrisolte restano parecchie – sostiene Ponti che ha partecipato al Comitato tecnico di Pedemontana con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte – Al momento il closing finanziario non c’è e il cronoprogramma rimane nebuloso». I problemi maggiori al momento restano quelli di Cesano (di cui Ponti è sindaco), Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano, Lentate sul Seveso, Meda e Seveso: la tratta B2. «Con la presunta apertura al traffico della B1 fino a Lentate la viabilità dell’area risulterebbe congestionata – sostiene la Provincia monzese – le code sulla Milano-Meda ingestibili, con le conseguenti inevitabili ripercussioni sulla rete di viabilità comunale». L’appello finale alla Regione Lombardia: definite con chiarezza «quali risorse è disposta ad anticipare per realizzare le opere connesse, almeno per mitigare gli impatti sulla Milano-Meda».