La Provincia contro il tempo per chiudere il bilancio: a rischio sempre i bus

Un altro paio di giorni e in Provincia di Monza e Brianza le tappe di avvicinamento all’approvazione del Bilancio saranno più nitide. I termini per la chiusura del preventivo 2015 scadono il 30 settembre: quasi tutti salvi i dipendenti in sopranumero, in pericolo i trasporti.
Monza, il consiglio provinciale
Monza, il consiglio provinciale Fabrizio Radaelli

Un altro paio di giorni e in Provincia di Monza e Brianza le tappe di avvicinamento all’approvazione del Bilancio saranno più nitide. I termini per la chiusura del preventivo 2015 scadono il 30 settembre e per quella data dovranno essere compilate tutte le caselle così come il calendario che comprende un passaggio in consiglio e uno di fronte all’assemblea dei sindaci.

«Attendiamo – afferma il presidente Gigi Ponti – le risposte da Roma». Dalla capitale non hanno ancora fatto sapere agli amministratori brianzoli se potranno contare su qualche risorsa attinta dal fondo di 30 milioni stanziati dal Governo nel tentativo di fornire qualche sollievo alle aree vaste allo stremo. «Ora – commenta Ponti – è tempo di tirare qualche riga, in settimana sapremo se riusciremo a far quadrare il bilancio».

A Monza per far tornare i conti ed evitare il dissesto finanziario mancano circa 8 milioni di euro. La partita dovrebbe chiudersi positivamente per i dipendenti dichiarati in soprannumero in seguito al riordino delle competenze delle Province imposta dalla legge Delrio: quasi tutti hanno trovato, o troveranno, una nuova collocazione in comuni brianzoli o in altri enti.

La riduzione del personale, quando sarà completata, permetterà a via Grigna di risparmiare alcuni milioni rispetto agli anni scorsi. La contrazione dei costi non sarà, però, sufficiente a colmare i buchi creati dal pesante taglio ai trasferimenti statali. La decurtazione provocherà in tutte le aree vaste il ridimensionamento dei servizi ai cittadini.

Ponti e la sua squadra hanno deciso di non penalizzare gli studenti disabili che frequentano le superiori: hanno individuato le risorse necessarie a garantire fino al 31 dicembre il supporto a ragazzi sordi e non vedenti, gli educatori a chi ha particolari problemi e il trasporto a chi non può spostarsi in modo autonomo.
Nei prossimi mesi cominceranno la caccia ai fondi per il 2016 ma non potranno assicurare il mantenimento delle linee di autobus in servizio sul territorio.

Di interventi corposi da rinviare invece non ne restano molti: la nuova scuola superiore di Brugherio è bloccata da anni, di riqualificazione dell’incrocio del Malcantone tra Monza e Concorezzo non si parla più da un pezzo, per le strade sono stati praticamente azzerati anche i fondi per le manutenzioni. Nei piani dei progetti ancora in sospeso, smagriti di stagione in stagione, rimarrebbero solo gli ammodernamenti delle metrotramvie Milano-Limbiate e Milano-Desio-Seregno. La Brianza dovrebbe mettere sul piatto svariati milioni per due interventi considerati fondamentali per la mobilità del territorio che, quindi, difficilmente potranno essere congelati.

«Nessuna notizia positiva da Roma. Durante la discussione del decreto Enti locali sono state annunciate risorse che non abbiamo visto: nessuno di noi chiede quattrini per tenere in piedi le province di una volta. Li domandiamo per preservare i servizi e svolgere le funzioni fondamentali che lo Stato ci attribuisce tuttora», aveva detto la scorsa settimana al Cittadino il vicepresidente provinciale Roberto Invernizzi.

Secondo la capitale, la Brianza dovrebbe far viaggiare gli autobus, sistemare strade e scuole superiori, tutelare l’ambiente spendendo 19,53 euro per ogni abitante a fronte di una media nazionale di 39,71. A Monza, però, farebbero i salti di gioia, e chiuderebbero il bilancio, anche con i 32,62 euro della media lombarda.