La protesta dei dializzati di Carate e Seregno: modifiche al protocollo, Desio c’è

Per cantare vittoria è presto, ma un passo avanti è stato fatto. O almeno lo sperano i malati e i familiari dei pazienti in dialisi presso i Cal di Carate Brianza e Seregno reduci dall’incontro dei giorni scorsi in Regione. L’ospedale di Desio non chiude le porte: «Curati ancora qui».
una stanza del Cal del centro Trabattoni-Ronzoni di via Verdi
una stanza del Cal del centro Trabattoni-Ronzoni di via Verdi Paolo Volonterio

Per cantare vittoria è presto, ma un passo avanti è stato fatto. O almeno lo sperano i malati e i familiari dei pazienti in dialisi presso i Cal di Carate Brianza e Seregno reduci dall’incontro dei giorni scorsi in Regione, con l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, il direttore generale dell’Asst di Vimercate Pasquale Pellino, il primario di nefrologia di Vimercate Gianmichele Ferrario, e il responsabile dell’unità organizzativa programmazione polo ospedaliero della direzione Welfare della Regione Aldo Bellini.


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«Abbiamo valutato i possibili disagi derivanti dal trasferimento di competenza dei due Cal dall’Asst di Monza a quella di Vimercate e ho dato mandato alla direzione Welfare di valutare gli aspetti tecnici per rivedere il protocollo in essere tra le due aziende per una corresponsabilità nella gestione dei pazienti – ha detto Gallera al termine dell’incontro – Si tratta di persone che vivono già una situazione di grande fragilità e ho voluto rassicurarli sul fatto che, oltre a quanto abbiamo già messo in campo per evitare eventuali problematiche, è nostra intenzione precisare il protocollo in atto tra le due Asst coinvolte per corresponsabilizzare anche la struttura di Desio più vicina, come distanza, ai Cal di Carate e Seregno, nella gestione dei pazienti. Questa cogestione verrà supportata dalla loro cartella clinica che potrà essere condivisa dagli esperti di entrambe le aziende».

Un incontro scaturito dalla question time presentata la scorsa settimana dal consigliere regionale grillino Gianmarco Corbetta.

I pazienti hanno risposto di aver evidenziato che esiste “una totale incoerenza tra gli indirizzi e le direttive politiche, emanati dalla Regione e le modalità con cui è stata attuata la scelta gestionale relativa ai dializzati e nefropatici”.

«In particolare – osservano – le direttive regionali indicano la gestione del paziente cronico e fragile come prioritaria e definiscono fondamentale l’individuazione di indirizzi per garantire una risposta ottimale ai bisogni del paziente cronico, in termini di prossimità territoriale del luogo di cura, presa in carico e continuità assistenziale, attraverso l’integrazione tra strutture sanitarie, assistenziali e sociosanitarie».

Intanto, dopo che per alcuni pazienti in cura al Cal di via Verdi a Seregno è stato necessario bussare all’ospedale di Desio, i medici della nefrologia hanno confermato che i pazienti sono stati accolti come nel recente passato e sperano che quanto affermato martedì in Regione dall’assessore alla sanità Gallera, si possa davvero realizzare.

Sarebbe un rivedere certe posizioni che non avevano un senso logico prima e contrastavano con il progetto di buona sanità che era stato ribadito in regione. Dicono, senza esporsi in prima persona: «C’è sempre da capire cosa l’assessore Gallera intenda per “corresponsabilizzare anche la struttura di Desio, nella gestione dei pazienti dei Cal di Seregno e Carate. Ma soprattutto speriamo che i tempi non siano lunghi. I pazienti e i loro bisogni prima di tutto».

Anche il reparto di nefrologia di Desio non è messo bene. Il primario è andato in pensione e non è ancora stato sostituito. Un posto che dovrebbe occupare, nell’accorpamento dei reparti, pur restando divisi nei due presidi ospedalieri, il primario del San Gerardo di Monza. Anche i medici costretti al pendolarismo nella sanità impostata sul risparmio.