La lista nera di Coldiretti dei cibi contaminati: dai broccoli cinesi al basilico dell’India

I broccoli dalla Cina. Ma anche il prezzemolo del Vietnam e il basilico dell’India. O le melagrane egiziane. Sono i magnifici quattro della black list dei cibi contaminati da prodotti chimici o pesticidi presentata da Coldiretti.
Coltivazioni (Commons Wilkimedia)
Coltivazioni (Commons Wilkimedia) Redazione online

I broccoli dalla Cina. Ma anche il prezzemolo del Vietnam e il basilico dell’India. O le melagrane egiziane. Sono i fab four dei prodotti stranieri risultati irregolari: i magnifici quattro della black list dei cibi contaminati da residui chimici o pesticidi presentata da Coldiretti. Una lista che comprende anche il peperoncino della Thailandia, la menta del Marocco, i meloni e i cocomeri della Repubblica Dominicana, i piselli del Kenia, fragole e arance sempre dell’Egitto.

Con la quasi totalità (92%) dei campioni risultati irregolari sono comunque i broccoli cinesi il prodotto alimentare meno sicuro, anche se il basilico indiano è fuori norma in ben 6 casi su 10. La classifica è stata stilata da Coldiretti sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa. Ed è stata presentata a Napoli in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani a difesa della dieta mediterranea.

«La conquista della vetta della classifica da parte della Cina non è un caso poiché il gigante asiatico – ricorda la Coldiretti – anche nel 2015 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea»

Su un totale di 2.967 allarmi per irregolarità segnalate in Europa, ben 386 (il 15%) hanno riguardato il paese asiatico che in Italia nello stesso anno ha quintuplicato (+379%) le esportazioni di concentrato di pomodoro, che hanno raggiunto circa 67 milioni di chili nel 2015, pari a circa il 10% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente.

«Se nella maggioranza dei broccoli cinesi è stata trovata la presenza in eccesso di Acetamiprid, Chlorfenapyr, Carbendazim, Flusilazole e Pyridaben, nel prezzemolo vietnamita – sottolinea la Coldiretti – i problemi derivano da Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate, Flubendiamide mentre il basilico indiano contiene Carbendazim che è vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno».

L’agricoltura italiana- continua la Coldiretti – è la più green d’Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%).