Dopo quella ai danni di un imprenditore di 51 anni al quale è stato confiscato tra l’altro un ristorante lungo la Valassina, a Lissone (leggi qui), il Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha eseguito un altro provvedimento di sequestro di beni emesso dal Tribunale di Milano – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta formulata dal Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, nei confronti di un imprenditore 57enne della provincia di Milano, di origine calabrese, con trascorsi giudiziari per estorsione, favoreggiamento personale e lesioni, appartenente a una famiglia da sempre nel mirino degli investigatori.
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Il provvedimento di sequestro scaturisce da indagini svolte dalla Direzione Investigativa Antimafia sull’intero patrimonio dell’imprenditore e del suo nucleo familiare, che hanno consentito di acclarare una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati.
Il sequestro ha riguardato 13 unità immobiliari, tra appartamenti e box, dislocate tra Cornaredo (MI) e Barlassina (MB) e disponibilità finanziarie per un ingente valore, ancora in corso di quantificazione.