La Befana sul Lambro 2018 arriverà il 5 gennaio: al lavoro anche dieci richiedenti asilo

Si trova ad Agliate il laboratorio che già da mesi sta lavorando perché la 31esima edizione della “Befana sul fiume Lambro” torni a seminare fascino la sera del prossimo 5 gennaio 2018. Ecco le prime anticipazioni sullo spettacolo.
Volontari e richiedenti asilo al lavoro nel laboratorio delle scenografie per la Besana sul Lambro 2018
Volontari e richiedenti asilo al lavoro nel laboratorio delle scenografie per la Besana sul Lambro 2018

Quella immensa volta che un tempo vegliava sui ritmi serrati della produzione industriale, oggi fa da ombrello a un processo creativo che ha in sé qualcosa di ancestrale e meraviglioso. Qualcosa che ribadisce il valore del mito (quello della Befana) attraverso il ripetersi collettivo del rito (nel suo valore conviviale ed educativo).

Si trova ad Agliate il laboratorio che già da mesi sta lavorando perché la 31esima edizione della “Befana sul fiume Lambro” torni a seminare fascino la sera del prossimo 5 gennaio. Attraversare i locali intrisi di creatività che accolgono l’operosità della Commissione cultura alternativa (CCA, nel capannone di Ettore Villa) significa cogliere qualche anticipazione su uno degli appuntamenti più attesi e simbolici del periodo natalizio. Per il 2018, l’arrivo della Befana sulle acque del fiume si accompagna con fiori dalle giganti misure impossibili e animali esotici, con fiammelle galleggianti, padelle e vasi. “Snaturature sul fiume (la Befana condivide senz’altro)” è il terzo capitolo della “trilogia dei migranti”. Che è iniziata nel 2016 con “Panthalassa. Siamo mare” sulla sorpresa e la drammaticità dell’arrivo, ed è proseguita nel 2017 con “Lambralalanguabangla” sulla difficoltà e la bellezza dell’incontro.


Il 2018 riflette sul tema «della condivisione, della tensione all’altro nonostante e grazie a quanto ci fa diversi» spiega Enrico Mason, presidente CCA. La tematica si innesta in maniera del tutto coerente, tra l’altro, con la realtà del laboratorio: per la realizzazione dell’evento sono coinvolti una decina di richiedenti asilo, ospiti della casa cantoniera, ma anche alcuni ragazzi seguiti da Legambiente Seregno per lo svolgimento di lavori socialmente utili. Ci sono poi, immancabilmente, i membri della CCA, alcuni volontari, genitori e – ovviamente – bambini.

«Se guardiamo il fiume, dopo l’incontro viene la convivenza e questa si produce in snaturature – Mason prosegue con le anticipazioni -. È tutta una snaturatura sul fiume la sera della Befana, tutto stona in questa falsa e vera natura. Animale, vegetale e umano si mischiano tra loro, e i 3 regni non riescono più a tenere i confini, li hanno già perduti. Quest’anno la Befana vuole dire che condividendo si impara che non esiste una natura nostra data una volta per tutte, ma solo snaturature che ci fanno cambiare e ci rendono migliori».