Ispezione choc dell’Asl a Busnago: «Questo municipio non è a norma»

Bagni fatiscenti, porte di sicurezza non agibili, poca informazione. Il municipio di Busnago non ha superato l’esame dell’Asl. Troppe magagne rendono la struttura poco sicura per i cittadini. Il sindaco: «Abbiamo deciso di destinare i soldi per altri interventi».
Ispezione choc dell’Asl a Busnago: «Questo municipio non è a norma»

«Il palazzo comunale non risulta a norma»: l’allarme è scattato dalla minoranza consiliare di Busnago guidata da Angela Pendezza, Insieme per voi, che ha richiesto intervento dell’Asl a novembre. Il sopralluogo dell’Asl di Monza e Brianza, sede Usmate Velate, è avvenuto in data 30 dicembre e, nei giorni scorsi, la relazione dell’Azienda sanitaria ha messo in luce una situazione non rosea per gli uffici comunali.

«Il superamento delle barriere architettoniche è assicurato da un ascensore che parte dal piano terra e raggiunge il piano primo», ma «manca la segnalazione per la sua presenza e per l’eventuale utilizzo». E poi «l’accesso all’ascensore del cortile è assicurato da una porta finestra dotata di regolamentare scivolo», ma «al momento del sopralluogo la porta risultava sbarrata dall’interno e il vano interno della stessa occupato da bidone». Uno dei punti maggiormente problematici riguarda i servizi igienici. Quelli del piano terra «sono in condizioni manutentive molto precarie. Intonaci di pareti e soffitti umidi e scrostati, rivestimenti (già insufficienti per altezza) delle pareti sono rotti e sconnessi». L’intero edificio è sprovvisto di bagni usufruibili ai portatori di handicap. Per terminare il quadro, «tutte le porte del piano terra non consentono l’uscita in sicurezza» e «non sono segnalate le vie di esodo in caso di incendio».

Già nel 2011 l’Asl aveva richiesto che si adottassero adeguati provvedimenti entro tempi ragionevolmente brevi (massimo 180 giorni), per salvaguardare sia il personale comunale che i cittadini. Ma nulla è stato fatto. «La risoluzione di queste criticità è allo studio dell’ufficio tecnico – ha commentato il sindaco Danilo Quadri – Vorremmo certamente intervenire ma, come avviene per ogni genere di investimento, bisogna fare i conti con i vincoli del patto di stabilità. E nel palazzo comunale, la questione è complicata anche dal vincolo delle belle arti. Di fronte alla necessità di investimenti su vari fronti, abbiamo preferito dare priorità agli interventi che stanno fuori dal palazzo comunale, pur garantendo le condizioni adeguate di sicurezza ai dipendenti comunali».