Prima investe un motociclista, poi scappa. E alla fine va dai carabinieri, ma per denunciare il furto del mezzo con cui aveva travolto un 36enne e far credere che non ci fosse lui alla guida del furgone. Niente da fare: i conti non tornavano e alla fine un 43enne ambulante, di origine marocchina, ha dovuto ammettere che era lui il pirata della strada che aveva provocato l’incidente.
Tutto si è svolto a Biassono nella mattina di venerdì 26 giugno, quando intorno alle 7 di mattina l’ambulante ha svoltato da via Cesana e Villa verso via Trento e Trieste. Da quella parte arrivava una moto guidata da un 36enne e nello scontro tra i due veicoli quest’ultimo è finito a terra, ferendosi alle gambe. Il 43enne però non si è fermato a verificare le condizioni dell’altro: ha rimesso la marcia del furgone e se n’è andato, abbandonandolo poi in provincia di Como. L’idea probabilmente era questa: andare dai carabinieri in un secondo momento e denunciare il furto, come poi ha fatto alla stazione dei carabinieri di Seveso, per far credere che il furto fosse antecedente l’investimento. In realtà i militari avevano già trovato il furgone e non hanno creduto alle sue parole: ha dovuto ammettere tutto.