Invasione di tartarughe nel laghetto di Agrate: catturate e portate a Biella e in Umbria

Una trentina di tartarughe d’acqua sono state trasferite in un’oasi protetta in Umbria, ma l’invasione di questi animali ad Agrate è tutto fuorché terminata.
Il trasferimento delle tartarughe
Il trasferimento delle tartarughe

Una trentina di tartarughe d’acqua sono state trasferite in un’oasi protetta in Umbria, ma l’invasione di questi animali ad Agrate è tutto fuorché terminata. «L’Enpa ha trasportato le tartarughe nel centro ittiogenico di Magione (Perugia) la scorsa settimana- racconta Sara Varisco dell’ufficio Diritti animali (Uda)-. È andato tutto bene ma la situazione al laghetto del parco Aldo Moro e alla vasca volano va continuamente monitorata».

A inizio agosto l’associazione pescatori che cura lo stagno del parco ha fatto sapere di aver notato una nuova tartaruga. Eppure proprio i volontari dell’Uda almeno all’Aldo Moro avevano condotto un preciso recupero di tutte le bestiole e posizionato anche dei cartelli affinché i proprietari di tartarughe evitassero di abbandonarle nel laghetto. Da circa un anno le specie scripta scripta e scripta elegans di origine americana proliferano.

«Abbiamo notato una crescita esponenziale di tartarughe sul nostro territorio –spiega Varisco- tutto ciò è causato dal fatto che capita sempre più spesso che i cittadini probabilmente stanchi di accudirle le abbandonino nei laghetti. Tutto ciò però crea problemi all’ecosistema». Le tartarughe sono estremamente feconde e continuano a riprodursi, ma soprattutto sono onnivore. «Càpita spesso che si nutrano di pesci e uccelli nella nostra oasi – raccontano Luigi D’Amato e Fabio Papotti della vasca volano intitolata a Gaetano Nava-. Per poterle catturare abbiamo anche preparato una gabbia con reti di ferro nei pressi di una passatoia sul laghetto, ma sono molto furbe e a volte riescono pure a liberarsi. Infatti si posizionano una sopra l’altra e quella più in alto riesce a liberarsi».

L’Uda nei mesi scorsi ha contattato anche l’associazione Meta di Monza specializzata nel recupero di questi animali. Il sodalizio è riuscito a catturare circa un centinaio di tartarughe dalla vasca volano e le ha trasferite in un’oasi protetta a Biella. «Prima di tutto invitiamo i proprietari di questi animali a non abbandonarli ma piuttosto a contattarci all’indirizzo mail uda.agratebrianza.mb@alice.it per avere informazioni su come fare e a chi rivolgersi -ha proseguito Monica Crippa sempre dell’Uda- e riflettere prima di acquistarle». «Tante persone che comprano le tartarughe non sanno gestirle – ha concluso la veterinaria Chiara Brambilla-. Non si possono tenere queste specie in una vaschetta in casa e hanno bisogno la luce del sole. Se qualcuno avesse bisogno ulteriori informazioni su come comportarsi può scrivermi a chiarabram@gmail.com».