In mille a Seregno per l’incontro con Lino Banfi che ha presentato la sua autobiografia

Bagno di folla lunedì sera al teatro Sant’Ambrogio di via Edison per incontrare Lino Banfi, il celebre “nonno Libero” del piccolo schermo. Il popolare attore ha presentato in anteprima il suo libro “Hottanta voglia di raccontarvi… la mia via e altre stronzéte”.
Lino Banfi sul palco del teatro Sant’Ambrogio
Lino Banfi sul palco del teatro Sant’Ambrogio

Bagno di folla lunedì sera al teatro Sant’Ambrogio di via Edison per incontrare Lino Banfi, il celebre “nonno Libero” del piccolo schermo. Per l’occasione, il popolare attore, durante una simpatica e lunga chiacchierata con Eva Musci , direttrice artistica dell’evento “Voci della storia”, ha presentato in anteprima il suo libro “Hottanta voglia di raccontarvi… la mia via e altre stronzéte”, presentato martedì sera ufficialmente alla libreria Mondadori di piazza Duomo a Milano dall’attrice e sua grande amica Mara Venier. “Nonno Libero” il cui arrivo previsto per le 21.30, si è fatto attendere fino alle 22, ma nessuno dei quasi mille presenti ha desistito pur di portare a casa un autografo o una stretta di mano col simpatico personaggio.

Banfi ha esordito giustificando il suo ritardo così: «Abbiamo sbagliato strada. Saronno e Seregno hanno le vie che si assomigliano. Poi via Garibaldi c’è ovunque, anche se il ristorante era diverso. E quando siedi a tavola poi tutti vogliono fare un selfie, così senza saperlo si è fatto tardi». E a proposito di selfie e telefonini nel corso della piacevole conversazione in cui si è raccontato ha espresso un desiderio che si avveri un miracolo: «In Italia ci sono 62 milioni o forse di più di telefonini. Mi piacerebbe che per una settimana all’anno si spegnessero per vedere i figli parlare coi genitori e non continuamente digitare sull’apparecchio».

Ai tantissimi bambini e ragazzi presenti ha suggerito e raccomandato: «Fate come me che da piccolo sognavo di fare l’attore. Se avete un sogno dovete inseguirlo, se persistete ci riuscirete». E ancora: «Cercate di imparare al meglio l’inglese altrimenti sarete limitati nei vostri spostamenti». Parlando del suo libro ha detto: «È come se fosse un film in cui tra le pagine faccio parlare 5-6 personaggi».

Al termine gli alunni della scuola Sant’Ambrogio che ha organizzato l’evento con “Un mondo di libri”, gli hanno donato il loro gagliardetto. E Banfi, ambiasciatore Unicef dal 2000, s’è soffermato coi volontari della locale sezione per una foto ricordo.