Il sindaco di Desio smentisce: «Niente profughi nell’ex tribunale»

«All’ex tribunale di Desio non arriveranno i profughi. Nessuno ci ha chiesto nulla». Il sindaco Roberto Corti smentisce le voci che continuano a circolare in città. Nonostante abbia già precisato, anche in consiglio comunale, che non è prevista nessuna accoglienza di immigrati nei locali ormai in disuso di via Galli, molti desiani sono convinti del contrario
Negli spazi dell’ex tribunale di Desio non verranno accolti profughi, la conferma arriva dal sindaco Roberto Corti
Negli spazi dell’ex tribunale di Desio non verranno accolti profughi, la conferma arriva dal sindaco Roberto Corti

«All’ex Tribunale di Desio non arriveranno i profughi. Nessuno ci ha chiesto nulla». Il sindaco Roberto Corti smentisce le voci che continuano a circolare in città. Nonostante abbia già precisato, anche in consiglio comunale, che non è prevista nessuna accoglienza di immigrati nei locali ormai in disuso di via Galli, molti desiani sono convinti del contrario. Le voci girano e si ingigantiscono. I commenti non si risparmiano. Se ne parla ovunque, nelle piazze, nelle strade e sui social network. Commenti che spesso sfociano in derive razziste, soprattutto sulle pagine di facebook.

Tra i desiani rimasti in città ad agosto sembra che si stia diffondendo il panico. Un gruppo di profughi potrebbe essere sistemato all’ex Tribunale, in pieno centro città? Solo l’ipotesi fa impensierire i cittadini, poco propensi all’accoglienza dei migranti scappati da zone di guerra, povertà e carestia che hanno attraversato il Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore. Il sindaco Roberto Corti cerca di mettere la parola fine alle dicerie. «Si tratta solo di illazioni, notizie false» spiega. «A noi non è stato chiesto nulla. Il Tribunale, tra l’altro, non è una struttura adatta per l’accoglienza di persone: non ha servizi adeguati. Non è previsto nessun arrivo in quell’edificio, l’ho già detto e lo ripeto». I desiani possono stare tranquilli, insomma.

A mettere a tacere le voci ci sta pensando anche il segretario cittadino del Pd Giorgio Gerosa che nelle ultime settimane sta intervenendo negli accesi dibattiti aperti su facebook. Il giovane segretario ha scritto note polemiche e ironiche allo stesso tempo. «Qualcuno ha pensato bene di mettere in giro la bufala che l’ex tribunale di Desio ospiterebbe immigrati. Nessuna paura: allo scorso giro si era parlato del Paladesio pronto a trasformarsi in Moschea. Mentre i sobillatori sono a caccia di ingenui da impaurire, l’estate desiana non è mai stata così ricca di iniziative. #ladesioche cambia #avanti».

«La gestione dei profughi è in mano alla prefettura – aggiunge il sindaco Corti- penso che finora sia stata gestita bene. Qualcuno per caso si è accorto che ci sono profughi a Desio? Non mi sembra. Eppure, ci sono due piccoli gruppi, secondo gli accordi in prefettura, gestiti dalla Cooperativa Comunità Brianza». I due gruppi sono ospitati in due diverse strutture. Da circa un anno e mezzo sono stati allestiti 6 posti letto in uno dei due appartamenti dell’ex carcere di via Santa Liberata. Qui si alternano 6 immigrati alla volta, che si fermano per qualche mese prima di trovare altra destinazione.

Da circa un mese, invece, altri profughi sono ospitati nella casa dei missionari saveriani in via don Milani. Si tratta di 12 giovani provenienti dal Gambia, Nigeria e Somalia. Vivono in una parte della casa con ingresso indipendente rispetto a quello dei padri missionari. Occupano, in pratica, quello che una volta era l’appartamento delle suore di Santa Gemma e che in inverno è trasformato nel Cant, il Centro di accoglienza temporanea per i senzatetto. Anche in questo caso, la gestione dei 12 profughi è affidata all’associazione Comunità Brianza, in base ad un accordo siglato tra i privati, cioè il consorzio e i missionari saveriani.