Il Seveso e le vasche a Senago La Regione ora stringe i tempi

La Regione Lombardia punta a chiedere al governo di inserire le opere per contenere le piene del fiume Seveso, in particolare la vasca di laminazione nel territorio di Senago, tra quelle necessarie per proteggere il sito Expo. Sembrano così stringersi i tempi di realizzazione dell’impianto. E a Senago la preoccupazione sale.
Una delle proteste anti vasche
Una delle proteste anti vasche Fabio Cavallari

La piena del Seveso e i relativi danni dei giorni corsi potrebbero accelerare la realizzazione delle vasche di laminazione a Senago. Questa la linea che sembra emergere dall’incontro tra l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi e il capostruttura della missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. La Regione Lombardia chiederà al Governo di inserire le opere per contenere le piene del Seveso, in particolare la vasca a Senago, tra quelle necessarie per proteggere il sito dell’Expo, accelerando così i tempi di realizzazione. L’ennesimo allagamento della zona nord di Milano aveva spinto nei giorni scorsi Beccalossi a ribadire senza mezza termini che è necessario realizzare due grossi invasi nella zona di via De Gasperi capaci di contenere un milione di metri cubi di acque del Seveso. Ma il sindaco di Senago, comitati e cittadini da sempre ritengono l’opera inutile e dannosa per il proprio territorio. “Nonostante con lo scolmatore in azione si sia azzerato il corso del Seveso – dichiara Il primo cittadino Lucio Fois –, la zona nord di Milano si è allagata comunque. Questo vuol dire che la portata d’acqua a valle di Palazzolo è superiore a quella ricevibile nel tratto tombinato e che gli interventi debbano essere fatti in questo tratto e non a Senago”.