Il papà violento resta in carcere Indagini anche sul figlio maggiore

«Sono un po’ esaurito», avrebbe detto ai poliziotti che sono andati a arrestarlo. Sul papà irreprensibile che sotto l’occhio delle telecamere, all’ospedale San Gerardo di Monza, ha picchiato il figlio di neppure tre mesi, il giorno dopo emergono nuovi particolari.

«Sono un po’ esaurito», avrebbe detto ai poliziotti che sono andati a arrestarlo. Sul papà irreprensibile che sotto l’occhio delle telecamere, all’ospedale San Gerardo, ha picchiato il figlio di neppure tre mesi, il giorno dopo emergono nuovi particolari. Il nome resta ancora avvolto nel mistero, ma chi l’ha visto ne descrive il volto come quello di una persona perbene. Che mai nessuno avrebbe osato immaginare alzare le mani sul figlio, tanto da provocargli lesioni e microfratture. Su richiesta della procura il tribunale ha disposto una perizia medico legale sul piccolo per appurare se le lesioni siano effettivamente compatibili con delle percosse. Sul fronte delle indagini, alla luce di valutazioni su eventuali altri episodi di violenza sul figlio maggiore dell’uomo, non sono esclusi ulteriori sviluppi. L’avvocato Anna Carluccio, intanto, ha annunciato di aver rinunciato alla difesa del trentacinquenne, che si trova ancora detenuto in carcere, a Monza, con l’accusa di lesioni aggravate. La famiglia, infatti, si sarebbe affidata a un altro legale.