Il leghista Monti: «Subito il censimento dei centri islamici in Brianza»

Censimento dei centri islamici in Brianza. Su base volontaria. Coordinato dalla Provincia di Monza. Lo chiede il leghista Andrea Monti con una mozione urgente presentata al consiglio provinciale. «Dobbiamo conoscere quali sono i centri a maggioranza sunnita e quali sciita».
Il leghista Monti: «Subito il censimento dei centri islamici in Brianza»

«Non possiamo e non dobbiamo ignorare l’appello accorato, registrato subito dopo la strage di Parigi, dal portavoce dell’associazione Minaj Ul Quran di Desio, Ashraf Mohammed Koakhar»: a dirlo è il leghista Andrea Monti, che dalle pagine del suo blog ha invitato sottolineato l’invito del rappresentante della comunità musulmana «alle istituzioni e alle forze dell’ordine, ognuno per quanto di competenza» perché mettano «in campo ogni azione necessaria al fine di aiutarli nell’attività di controllo dei loro centri».

LEGGI l’articolo del Cittadino sulle parole di Ashraf Mohammed Koakhar

«Siamo d’accordo, come siamo anche d’accordo nel pensare che la poca conoscenza sia il primo presupposto, spesso, da cui nascono e si sviluppano sentimenti di paura e di xenofobia – dice il padano -. Oltretutto la città di Desio, in passato, è stata già crocevia di alcuni elementi legati, o che si sospettava essere legati, ad organizzazioni criminali straniere; come si scoprì nei giorni successivi alla strage di Londra . A Desio risiede da anni una numerosa comunità pakistana, e più in generale si sconta una cospicua percentuale di stranieri residenti. Spesso nelle cronache si è fatto riferimento a possibili pericoli, e spesso Desio è stata additata come realtà tra le più controllate. Ecco allora perché, lo ripeto, sarebbe veramente miope e sbagliato non raccogliere il grido d’aiuto che arriva dagli uomini delle comunità stesse».

Sono i motivi per cui Monti ha presentato una mozione urgente in consiglio provinciale chiedendo che l’ente sovracomunale faccia la sua parte. Secondo il leghista il ruolo della Provincia dovrebbe essere quello di coordinare e stimolare il lavoro dei comuni coinvolti (dove sono presenti comunità islamiche), e si attui un censimento di tutte le realtà presenti sul territorio. Comunità e associazioni islamiche, luoghi atti o adibiti a spazi di preghiera. Questo censimento sarà poi utile a formare un registro,che dovrà essere reso pubblico e facilmente consultabile. Questo strumento permetterà di aumentare la conoscenza reciproca e di diminuire la diffidenza, rendendo più difficile, ad alcuni elementi, lavorare nell’oscurità e nascondere eventuali attività illecite».

Andrebbero raccolte – aggiunge Monti – informazioni sul numero e la dislocazione dei centri, i responsabili e l’organigramma, il numero di iscritti e di persone che frequentano regolarmente, il tipo di attività svolte, la frequenza con cui ci si incontra. «Dobbiamo conoscere quali sono i centri islamici a maggioranza sunnita e quali sciita».

«Per chi subito, immagino, obietterà e solleverà i legittimi profili di incostituzionlità, e di limitazione delle libertà e del diritto di eguaglianza, rispetto ad altri gruppi religiosi, chiarisco subito. Il censimento dovrà essere su base volontaria, rispondendo proprio ad una richiesta che, in maniera intelligente, arriva dagli islamici stessi, che ben comprendono i rischi di possibili infiltrazioni».

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