Il futuro di Monza nel pgt: scambio del Comune sulla Cascinazza

La giunta Scanagatti presenta il Documento di piano del nuovo Pgt di Monza e per l’area della Cascinazza progetta la permuta tra parco, Fossati Lamperti ed ex Tpm.
Il futuro di Monza nel pgt: scambio del Comune sulla Cascinazza

La giunta Scanagatti vara il primo, fondamentale passo per il nuovo piano di governo del territorio, la programmazione urbanistica della città che determina dove e come cambierà nei prossimi anni. È il “documento di piano”, che cerca di chiudere i conti anche con la più lunga querelle del mattone: una delle vere novità riguarda l’area della Cascinazza.


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Il nodo per eccellenza dell’urbanistica monzese potrebbe essere sciolto con un colpo di teatro che coinvolge altre due aree eccellenti. Con una mossa da Risiko, la Cascinazza potrebbe essere scambiata con l’area ex Tpm di via Borgazzi e la Fossati Lamperti di via Toniolo. Come? È ancora tutto da dettagliare ma l’ipotesi dell’amministrazione è quella di consentire al proprietario della Cascinazza di edificare sull’area ex Tpm e Fossati Lamperti in cambio della cessione (quasi) totale dell’area del quartiere San Donato che recentemente è stata vincolata a Plis (parco locale di interesse sovracomunale) del medio Lambro. E quindi totalmente inedificabile. Oggi il proprietario dell’area protetta se ne farebbe ben poco, in altre parole. Ma con la “permuta” tra Cascinazza e aree dismesse il Comune otterrebbe la proprietà dell’area sulla quale insedierebbe il più grande parco pubblico cittadino. Solo così si potrebbe sbloccare quei terreni che altrimenti rischiano di rimanere verdi, ma inaccessibili.

È questo il piano dell’amministrazione Scanagatti, che è disposta a scambiare le due aree dismesse di sua proprietà, mettendo fine (se tutto andasse in porto) a trent’anni di trattative, sconti e veti politici sull’area urbanisticamente più contestata della città di proprietà, fino a poco tempo fa, della famiglia Berlusconi (prima dell’ingresso dei Cabassi, attuali proprietari di maggioranza ).

Il Comune ha inserito questa previsione all’interno del documento di piano, poi la sua realizzazione concreta è tutta da verificare. Anche perché la nuova trattativa si preannuncia di non facile risoluzione considerato il peso delle aree di cui si sta parlando. I valori della ex Fossati Lamperti e della ex Tpm, recentemente stimate dall’amministrazione all’interno del piano alienazioni, ammontano rispettivamente a 14,3 e 10 milioni di euro. Con il varo del piano così come pensato si aprirebbe un percorso complesso che – sempre che la proprietà della Cascinazza sia disposta a parlarne – dovrebbe portare alla definizione precisa (dopo il confronto sulle cubature e sulle destinazioni) delle edificazioni concedibili al privato nelle due aree di proprietà comunale.

Sull’area della Fossati Lamperti non si prevedono funzioni diverse se non quella produttiva mentre nella ex Tpm di via Borgazzi è ammessa la destinazione residenziale. Insomma: piazza Trento è convinta che l’interesse per il privato ci sia, dal momento che otterrebbe due aree edificabili e su una delle due buona parte di destinazione residenziale.

Lo scambio darebbe al Comune la Cascinazza a esclusione della struttura della vecchia cascina che resterebbe privata: all’interno potrebbe farci il più grande parco cittadino. Si parla, infatti, di 600mila metri quadrati di verde. E sarebbe una vittoria anche dal punto di vista simbolico, per l’esecutivo Scanagatti, dato che entrerebbe definitivamente in possesso dell’area urbana più contesa della città. Quella su cui si sono incagliate molte giunte di diverso colore politico.