Il comune di Monza incassa 6 milioni di euro in più di tasse ma non può usarli

Che fine faranno i quasi 6 milioni di euro in più versati dai cittadini di Monza con le tasse comunali? Nessuna: la cifra corrisponde a quella che la città deve vincolare in nuovi fondi voluto da governo ed Europa. E non potrà essere spesa.
Piazza Trento e il municipio di Monza
Piazza Trento e il municipio di Monza

I sacrifici dei cittadini monzesi serviranno più a rispettare le direttive governative ed europee, piuttosto che a migliorare la città. È questa, in estrema sintesi, la morale del bilancio preventivo 2015 approvato dal consiglio comunale di Monza. Il bilancio ora si chiama “armonizzato”: da quest’anno infatti i documenti economici degli enti comunali saranno uniformati costringendo i comuni ad accantonare diversi milioni di euro in “fondi pluriennali vincolati” e “fondi per crediti di dubbia esigibilità”. Si tratta, in sostanza, di due “salvagenti” in caso di crisi finanziaria dell’ente. Il Comune accantonerà più di 6 milioni di euro in questi fondi vincolati (e inutilizzabili). Questo importo corrisponde quasi perfettamente al valore dei maggiori introiti derivanti dalla manovra economica che ha visto l’aumento della addizionale comunale (da dicembre è prevista l’aliquota dello 0,8% fisso, con esenzione per i redditi al di sotto dei 18 mila euro), Imu e servizi comunali a domanda individuale (servizi scolastici, sociali e sportivi). Precisamente l’aumento delle tasse porterà 5,9 milioni di euro in più nelle casse comunali. Resterà deluso chi si aspetta buone notizie da questo bilancio: anche i trasferimenti dallo Stato sono in netta flessione: «Avremo 6,7 milioni in meno di trasferimenti dallo Stato» conferma, rassegnata, l’assessore al Bilancio Debora Donvito.

«La spesa generale resta invariata – continua l’assessore al Bilancio – e, come abbiamo ripetuto più volte, il vero successo è stato quello di mantenere invariati i servizi ai cittadini». Non si prevedono certo opere faraoniche per il prossimo anno, ma si punta a mantenere il più possibile integro il patrimonio pubblico, talvolta fortemente degradato. «Gli investimenti saranno in gran parte finanziati dai mutui che sono passati dai 20 milioni dell’anno scorso ai 14 di quest’anno – dichiara Debora Donvito – e che comunque rappresentano la fonte più certa per gli investimenti». Oltre ai mutui ci saranno gli oneri di urbanizzazione (10 milioni di euro previsti) e le alienazioni che potrebbero contribuire a finanziare gli investimenti. «Puntiamo a realizzare soprattutto le manutenzioni al patrimonio scolastico e alle strade – spiega l’assessore alle Opere pubbliche, Antonio Marrazzo – poi dobbiamo lavorare molto anche per la manutenzione delle case popolari che necessitano di interventi importanti e anche il verde pubblico sarà curato e mantenuto».