Il Cittadino a Lentate: Faccia a faccia surriscaldato tra Ferrari e Cappelletti

LEGGI Il calendario - VIDEO - Clima bollente, e non soltanto per le temperature, nella serata di mercoledì a Lentate sul Seveso per il Faccia a Faccia de il Cittadino tra i candidati sindaco Ferrari e Cappelletti.
Elezioni comunali 2017: il Faccia a Faccia de il Cittadino a Lentate sul Seveso
Elezioni comunali 2017: il Faccia a Faccia de il Cittadino a Lentate sul Seveso Redazione online

Clima bollente, e non soltanto per le temperature, nella serata di mercoledì a Lentate sul Seveso, quando in un’aula consiliare gremita c’è stato il confronto tra i due candidati sindaco Laura Ferrari per il centrodestra e Marco Cappelletti per il centrosinistra nel Faccia a Faccia organizzato da il Cittadino.

Ficcante, decisa e pratica l’avvocato Ferrari, che non ha risparmiato al proprio avversario stoccate e battute al vetriolo. Proiettato invece verso il futuro Cappelletti, che a parte qualche polemica politica, definendo l’avversaria un’espressione squisitamente della Lega, ha risposto alle diverse domande con un programma che guarda a un paese nuovo.


I
Faccia a Faccia


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Si è parlato di plesso unico. Per Ferrari un investimento che immobilizzerà il paese, per Cappelletti un’opportunità di migliorare la qualità dell’istruzione. Sui profughi Ferrari assicura decisione nel far valere i diritti dei propri cittadini anche di fronte al prefetto, Cappelletti ha annunciato che se eletto, chiederà al prefetto di chiudere la convenzione con la Onlus, che oggi gestisce in paese d’accoglienza diffusa di 31 profughi.

Ospiti d’eccezione della serata sono stati don Andrea Zolli responsabile della pastorale giovanile, Maria Giulia Bonfanti della Caritas, il sindaco uscente Rosella Rivolta, il capogruppo di “Lentate Popolare” Massimiliano Costantin e gli internauti Stefano Cafaggi e Andrea Garavaglia amministratori del gruppo Facebook “Succede a Lentate”. A loro il merito di aver tenuto alto il tono della discussione.

Pollice verso invece per il pubblico. Troppe urla e pochi contenuti, in particolare da esponenti della politica locale, quando i due candidati sapevano benissimo cavarsela da soli.