Il caos dei traghetti in Sardegna nel racconto di un gruppo brianzolo

Brianzoli nel caos traghetti in Sardegna. Un gruppo di amici di Macherio e Triuggio hanno dovuto rientrare a scaglioni. «Io e la mia ragazza in aereo- spiega Matteo Verga- mio fratello con altri amici ha preso un’altra nave risalendo sino a Genova anziché a Livorno perché altrimenti avrebbero dovuto sborsare oltre mille euro».
Macheriesi e triuggesi coinvolti  nel blocco dei traghetti.
Macheriesi e triuggesi coinvolti nel blocco dei traghetti. Elisabetta Pioltelli

Brianzoli finiti nel caos traghetti in Sardegna. Go in Sardinia? Col traghetto (omonimo) ci vai, ma non ci torni. O, se ci torni, lo fai con ore e ore di ritardo. Questa, almeno, è stata l’esperienza di moltissimi turisti alle prese con l’imprevisto di fine agosto dopo la soppressione delle corse per il blocco temporaneo nel porto toscano da parte dell’armatore “Anek Lines” della nave a noleggio El Venizelos (compagnia Go in Sardinia) per presunte inadempienze nei pagamenti.

Centinaia di passeggeri, finite le ferie, hanno subito disagi importanti (molti hanno atteso anche 12-13 ore bivaccando al porto di Olbia), altri hanno dovuto provvedere all’acquisto di un nuovo e salato biglietto (con altre compagnie di navigazione) e inviato una mail alla compagnia sarda per il rimborso (che sperano si palesi).

Altri ancora, ed è il caso di un gruppo di amici di Macherio e Triuggio, hanno dovuto rientrare in Brianza a scaglioni. «Io e la mia ragazza siamo rientrati anzitempo in aereo, con un volo Olbia- Orio al Serio- spiega Matteo Verga- mio fratello insieme ad altri amici sono invece rimasti altri due giorni rispetto al periodo di ferie programmato e hanno preso un’altra nave risalendo sino a Genova anziché a Livorno perché altrimenti avrebbero dovuto sborsare oltre mille euro».

Poche speranze per il rimborso, rabbia smaltita con sarcasmo («con una bella Ichnusa ghiacciata») e oggi di nuovo al lavoro. Ripensando solo alle cose belle che ha regalato la vacanza. Intanto, dell’enorme disagio patito da migliaia di passeggeri, la Capitaneria di Porto di Olbia ha aperto un’indagine per verificare eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti in questa vicenda.