Il Cai di Monza e le associazioni progettano la cittadella della montagna

Palestra di arrampicata, club house, biblioteca, sala conferenze e molto altro, incluse le sedi dei promotori: il Cai Monza e le (tante) associazioni monzesi che si occupano di vette. Ecco la cittadella della montagna.
La cittadella della montagna di Monza
La cittadella della montagna di Monza Fabrizio Radaelli

Per ora – perché molte decisioni sono ancora al vaglio – si chiama “Monza 162. Mountain Club”, con quel 162 che indica l’altitudine della città. Sorgerà in via della Lovera, una traversa di via Ugo Foscolo, a due passi dal cimitero, e si affaccerà sulla ciclabile del canale Villoresi. Un vecchio capannone industriale, dismesso da tempo, per anni ha accolto un’impresa dedita al taglio e nella lavorazione del marmo.

Ora, sotto la spinta del Club Alpino Italiano di Monza e con la collaborazione di altre associazioni territoriali che a vario titolo si dedicano alla montagna (Amici della Montagna, Ana – sezione di Monza, Associazione Sport e Arrampicata, Fior di Montagna – Società Alpina), Giovani escursionisti monzesi, Società alpinisti monzesi, Società U.E.O.I. Pell e Oss, Cai di San Fruttuoso, Penna Azzurra) si trasformerà in un palazzetto che di monti e cime, neve e scalate parlerà a 360 gradi. Perché conterrà una palestra per l’arrampicata sportiva e una palestra Boulder, una biblioteca tematica e uno spazio espositivo, diverse sale da utilizzare per corsi e conferenze, una club house e un’area baby, per avvicinare i più piccoli alle bellezze della montagna. E poi, ovviamente, le sedi delle associazioni. Il progetto è stato ufficialmente presentato ai soci dei Cai lo scorso venerdì sera, durante un’assemblea straordinaria.

«Abbiamo pensato a quale potesse essere il Cai del futuro – ha spiegato il presidente sezionale Mario Cossa – ed eccoci qui, a presentare finalmente un progetto a cui pensiamo da tanti anni». Il Cai ne ha già discusso con il sindaco Roberto Scanagatti e con l’assessore alle Opere pubbliche Antonio Marrazzo: dal punto di vista tecnico e burocratico sono tante ancora le questioni da definire – a partire da quella della proprietà dell’area, ora comunale, che potrebbe essere acquistata dal Cai e vincolata per diversi decenni a questo preciso scopo. Prima di tutto, però, l’amministrazione dovrà stilare e pubblicare un apposito bando di gara. Il progetto, ideato dallo Studio tecnico associato di ingegneria e architettura di via San Gottardo, prevede la completa ristrutturazione dell’edificio, ora in condizioni di abbandono.

Rendering alla mano, “Monza 162” si svilupperà su tre diversi livelli – un piano interrato, un piano terra e un piano soppalcato – per un totale di oltre mille e trecento metri quadri, a cui aggiungere un’area all’aperto. Circa 600mila euro il costo previsto per l’intervento. Il Cai intende ricavarne circa la metà da autofinanziamenti e sponsorizzazioni, oltre che dall’investimento diretto dei propri fondi. Per la restante previsti finanziamenti bancari e accessi al credito sportivo.