I ragazzi delle parrocchie e l’Unitalsi: le voci del volontari alla messa del Papa a Monza

Ci sono le migliaia di ragazzi che hanno deciso di fare i volontari e poi l’Unitalsi: un po’ di protagonisti della giornata di Francesco a Monza.
Volontari al parco
Volontari al parco Arianna Monticelli

Tantissimi i giovani volontari. Inflessibili nel far rispettare le regole, i percorsi obbligati per i pellegrini, ma assolutamente con il sorriso, nonostante la levataccia all’alba e la comprensibile tensione. Nella maggior parte sono giovani brianzoli che frequentano gli oratori e sono impegnati nel mondo del volontariato ma c’è anche chi in parrocchia non ci va. La testimonianza di Luca, 21 anni, Paderno Dugnano: «Sono qui perché volevo esserci. Papa Francesco lo sento più vicino, più mio rispetto agli altri pontefici ed è bello vedere l’emozione dei pellegrini». L’emozione ora, a 50 minuti dalla messa, sale. Volontari sono anche gli 8.500 coristi che in questo momento stanno facendo le prove dei canti guidati dai coristi professionisti e da don Claudio Burgio.

Con grande pazienza e professionalità li accompagnano al loro posto. Li prendono per mano, spingono le loro sedie a rotelle, c’è chi, i più gravi, arriva in barella. I pellegrini si spostano, con discrezione. Così i malati e i disabili, arrivano nell’area più vicina all’altare della messa. È il popolo che Papa Francesco vuole a due passi da lui. E sono i volontari del sollievo di Unitalsi, di Oftal ad accompagnarli, accanto a tanti di Croce rossa italiana. Il sole c’è, tanti riparano i disabili delle infinite associazioni di volontariato, nell’area riservata a loro, con le sciarpe di Papa Francesco, regalate a tutti i pellegrini. E Bergoglio non se ne dispiacerà…un ricordo che è anche utile per ripararsi.