Quando si dice parcheggio selvaggio, si pensa immediatamente alle automobili. A Monza, però, è valido declinare l’espressione anche per le due ruote. Quelle ecologiche, che funzionano a pedali. Mancano le rastrelliere per parcheggiare le biciclette.
Le segnalazioni si moltiplicano: in centro il parcheggio non si trova nemmeno per loro. «Siamo al paradosso: l’amministrazione continua a puntare l’attenzione sulla mobilità dolce e sostenibile – fa notare una ciclista – ma poi, per promuoverla davvero, cosa fa?».
Già, cosa fa? La palla passa subito nelle mani dell’assessore alla Mobilità e Sicurezza Paolo Confalonieri. «Venerdì, finalmente – spiega – inauguriamo la velostazione di piazza Castello, alle spalle della stazione di via Arosio. Cerchiamo così di soddisfare le esigenze di chi, oltre a non trovare un posto dove parcheggiare la propria bicicletta, era preoccupato anche per possibili furti».
La struttura, coperta e videosorvegliata, sarà accessibile gratuitamente da parte degli utenti mediante l’utilizzo della propria carta regionale dei servizi. Rastrelliere sistemate al suo interno permetteranno di posizionare le due ruote sotto chiave: nella sua fase iniziale, la velostazione conterrà circa un centinaio di biciclette. Fiab Monza in Bici e l’amministrazione promuoveranno il servizio di punzonatura del telaio proprio negli spazi della struttura: gli operatori marchieranno sul telaio della bici il codice fiscale del suo proprietario, apponendovi un adesivo indistruttibile che segnala l’avvenuta marcatura.
Al proprietario sarà consegnata una tessera contenente i suoi riferimenti e i dati della bicicletta. Ma non ci si ferma qui con le buone notizie. L’assessore, infatti, rassicura: «Altre rastrelliere verranno posizionate anche nel centro storico – spiega – sicuramente nei pressi di piazza Carducci e anche in altri luoghi che l’amministrazione e gli uffici tecnici riterranno idonei». Stop, quindi, a biciclette legate a qualsiasi palo, sia esso della luce o relativo alla segnaletica verticale, e stop anche alle decine di biciclette appoggiate ai muri.
E, ai ciclisti che lamentano l’assenza di una pista ciclabile lungo corso Milano, una delle arterie più trafficate della città – “percorrere quella strada è come andare al fronte”, ha commentato senza mezzi termini una lettrice – l’assessore risponde che «la questione, lungo quel tratto, è complicata anche per via della presenza di aree di sosta degli autobus. Più facile realizzarla in via Borgazzi: e a questo progetto stiamo già lavorando».