Expo, braccio stritolato da un meccanismo: salvato a Monza

Giacomo, 8 anni, in visita con papà, mamma e fratelli a Expo è rimasto incastrato col braccio in un meccanismo del padiglione della Corea del sud. Momenti drammatici e frenetici. Il viaggio a Monza e l’intervento risolutivo al centro di chirurgia della mano del San Gerardo
Giacomo con la mamma Antonella all’ospedale San Gerardo, centro di chirurgia della mano. L’equipe del professore Massimo Del Bene gli ha salvato il braccio
Giacomo con la mamma Antonella all’ospedale San Gerardo, centro di chirurgia della mano. L’equipe del professore Massimo Del Bene gli ha salvato il braccio

Giacomo, 8 anni, in visita con papà, mamma e fratelli a Expo è rimasto incastrato col braccio in un meccanismo del padiglione della Corea del sud. Momenti drammatici e frenetici. Il viaggio a Monza e l’intervento risolutivo al centro di chirurgia della mano del San Gerardo

Dal suo letto di ospedale dell’ospedale di Monza, Giacomo, 8 anni di Milano, sfoglia “Quattroruote” e sogna di andare in autodromo a tifare Ferrari. All’autodromo ci andrà, ma non quest’anno. Per una decina di giorni deve restare in ospedale con il suo braccio destro al collo. Quel braccio che ha rischiato di perdere a causa di un terribile incidente nel padiglione della Corea del Sud ad Expo , sabato pomeriggio e che il chirurgo della mano Pierfrancesco Cadenelli con il chirurgo ortopedico Daniele Berruti gli hanno salvato grazie ad un delicato intervento.

L’incidente è successo alle 17 di sabato , al padiglione della Corea, davanti ad un’installazione rotante con tante lattine a spirale. «Giacomo è curioso- spiega Papà Daniele Riviera- ha iniziato a contare le lattine quando la mano è rimasta incastrata nell’ingranaggio, poi tutto l’avanbraccio».

I primi a soccorrerlo sono stati la mamma e il papà, nel tentativo disperato di fermare la macchina. Poi la corsa al Galeazzi e la decisione di portare il bambino al centro di chirurgia della mano del San Gerardo di Monza, diretto da Massimo Del Bene. «Alle 23 eravamo in sala operatoria- spiega Pierfrancesco Cadenelli, reperibile quella sera- il braccio è arrivato già ischemico, il sangue non fluiva».

Una volta liberati i vasi sanguigni, Cadenelli e il chirurgo ortopedico Daniele Berruti hanno potuto ricostruire i tendini lesionati, riattaccare i muscoli e chiudere l’intervento che ha salvato il braccio di Giacomo, 90 minuti dopo».

Ora la famiglia ha assunto un avvocato e ha novanta giorni di tempo per presentare denuncia. Il sito è stato chiuso per qualche giorno, i vigili del fuoco hanno richiesto degli interventi . Lunedì il sito ha riaperto, il meccanismo era fermo, ma la stanza è piantonata da due addetti alla vigilanza