Ex Macello di Monza, l’ex sindaco Mariani: «Hanno torto marcio, devono chiedere scusa»

«Hanno torto marcio e invece di chiedere scusa ai cittadini, pensano solo a dare la colpa agli altri»: così reagisce l’ex sindaco di Monza alla notizia della messa in mora della sua giunta sul caso ex Macello.
L’ex sindaco di Monza Marco Mariani
L’ex sindaco di Monza Marco Mariani FABRIZIO RADAELLI

«Hanno torto marcio e invece di chiedere scusa ai cittadini, pensano solo a dare la colpa agli altri» l’ex sindaco Marco Mariani sbotta, se pensa alla questione dell’ex Macello. Ancor più se si parla del provvedimento di messa in mora della precedente giunta, avviato dall’attuale amministrazione: «Cosa vuole che le dica, se dovrò farlo mi difenderò quando sarà il momento, ma ribadisco che è davvero un comportamento inqualificabile quello della amministrazione Scanagatti che aveva già il progetto pronto, bastava fare una chiamata e l’ex Macello poteva tornare ad essere animato. È un comportamento ignobile dal punto di vista umano più che politico».

Più volte in consiglio comunale, durante la discussione della causa della società Hi Senses sull’area dell’ex Macello, è stato fatto riferimento alla passata amministrazione e ai provvedimenti allora presi che hanno portato, secondo la versione dell’attuale giunta, alla risoluzione del contratto da parte dell’operatore privato. «Se tre anni fa, quando è stata insediata la nuova giunta, fossero cominciati i lavori noi adesso avremmo un’area bellissima a disposizione della città, gratis, con tutti i servizi di tipo pubblico. Il mercato coperto, l’ostello, sala prove per i ragazzi, avevamo anche spostato il canile e si prevedeva il rifacimento delle tettoie».

Secondo l’ex sindaco si sarebbe chiuso un cerchio, anche dal punto di vista “culturale”: «L’ex Macello, se tutto fosse andato come previsto, si sarebbe inaugurato nell’anno di Expo e sarebbe stato un fil rouge dato che le tettoie dell’ex Macello sono quelle create in occasione dell’Expo del 1906». L’ex sindaco ha il dente avvelenato su questa vicenda sulla quale si sente spesso citato in causa: «Bisogna davvero mettercela tutta per non fare i lavori e prendere poi una richiesta di danni da 2,3 milioni di euro, e meno male che uno dei punti programmatici di questa amministrazione era il recupero delle aree dismesse»