«Evasione fiscale per un milione»: indagata l’imprenditrice Diana Bracco

Diana Bracco,risulterebbe indagata dalla procura di Milano per un’ipotesi di evasione fiscale da un milione di euro. Nessun coinvolgimento di Expo, del quale è presidente. La replica del suo legale: «Nessuna rilevanza penale».
Indagata Diana Bracco
Indagata Diana Bracco Fabrizio Radaelli

Diana Bracco, presidente dell’Expo (non coinvolta), e imprenditrice risulterebbe indagata dalla procura di Milano per un’ipotesi di evasione fiscale. Secondo i magistrati milanesi, avrebbe evaso il fisco per un milione di euro denunciando come societarie spese personali.

Una cifra analoga, corrispondente appunto all’imposta che sarebbe stata evasa, è stata sequestrata dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Milano. Bracco sarebbe indagata esclusivamente nella sua veste di presidente del consiglio di amministrazione delle società del gruppo omonimo (Bracco spa, con sede a Milano, per le società Bracco spa, Bracco Imaging spa e Spin spa) che ha tra l’altro un sito produttivo (Bracco Imaging, società specializzata nella sintesi di principi farmaceutici attivi per la risonanza magnetica ) a Ceriano Laghetto.

Secondo una nota delle procura milanese: «fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 erano riferite all’esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva». Risulterebbero anche indagati il presidente del cda e firmatario delle dichiarazioni della Bracco Real Estate srl e due contitolari di uno studio di progettazione monzese.

Secondo il legale di Diana Bracco, l’avvocato Giuseppe Bana, non ci sarebbe stata alcuna evasione fiscale: «Si tratta di contestazioni riguardanti l’inerenza all’attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale, già definita con l’Agenzia delle Entrate con il ravvedimento operoso. Siamo solo al termine delle indagini preliminari e non è stata ancora formulata la richiesta di rinvio a giudizio».