Emergenza ghiaccio, boom di cadute: “codice rosso” all’ospedale di Vimercate

“Codice rosso “ in pronto soccorso a Vimercate. Venerdì sono aumentati del 50% gli accessi. Sabato, nelle prime dieci ore della giornata ci sono stati ben 258 accessi, rispetto ad una media di 200 giornaliera.
Massima emergenza al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate
Massima emergenza al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate

Piano di massima emergenza nel pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate. Il massiccio afflusso di persone, in buona parte con traumi da cadute ha fatto scattare per l’ennesima volta il Piano di Emergenza Intraospedaliera per il massiccio Afflusso di Feriti: un vero e proprio “codice rosso” che blocca le attività ambulatoriali e gli interventi programmati per prestare la massima assistenza a gli utenti che ieri sono aumentati di quasi il 50% ed oggi sono ancora più numerosi.

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«Per far fronte a questo massiccio afflusso abbiamo provveduto ad aumentare il personale medico e paramedico in servizio in pronto soccorso, in particolare gli ortopedici, visto il consistente numero di traumi. Abbiamo anche aumentato i posti letto. Un grazie a tutti per quello che stanno facendo nell’affrontare una tale emergenza» ha affermato il direttore generale Pasquale Pellino. Ecco alcuni dati sull’affluenza in pronto soccorso a Vimercate. Venerdì 13 gennaio gli accessi nelle 24 ore sono stati 297 rispetto alla media giornaliera di 200. Dalla mezzanotte e fino alle 10 di sabato mattina ci sono stati ben 258 accessi. Alle 10 di sabato c’erano in pronto soccorso 56 persone in attesa, che dopo aver effettuato il triage, non avendo il codice d’urgenza, attendevano di essere visitati. Il grande lavoro dei medici, internisti, chirurghi ed in particolare ortopedici punta a diagnosticare nel più breve tempo possibile le varie patologie. La sale gessi è sempre al completo tanto che alcuni letti dell’Osservazione Breve sono stati adibiti ai pazienti traumatizzati. In allerta anche le sale operatorie per intervenire in casi di fratture gravi. Accelerate anche le dimissioni dai reparti.