Ha aggredito il figlio sferrandogli una coltellata alla mano. Per fortuna il ragazzino, 16 anni, è stato colpito solo di striscio e ha riportato solo una lieve ferita ad un dito. Poteva andare peggio. Il padre, un uomo di 64 anni, originario del Bangladesh, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di lesioni dolose e aggravate. Il figlio, 16 anni, è stato soccorso e medicato in ospedale e dimesso con una prognosi di 15 giorni. L’aggressione è avvenuta venerdì sera nell’abitazione della famiglia, che da tempo vive a Limbiate.
L’uomo, arrabbiato col ragazzino “ribelle”, al culmine dell’ennesima lite scoppiata tra i due, ha impugnato un coltello e, preso da un raptus, ha sferrato un fendente alla mano del figlio. Il sedicenne è riuscito ad evitare il peggio: ha ritratto la mano, riportando una ferita non grave a un dito. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa che hanno sentito le urla e hanno chiamato i carabinieri per chiedere un intervento. Sul posto è quindi arrivata una pattuglia dei militari della compagnia di Desio, che ha calmato gli animi. Tra padre e figlio da tempo c’erano tensioni. Sembra, secondo alcune indiscrezioni, che il ragazzino si rifiutasse di studiare il Corano e di seguire con costanza i precetti della fede islamica.
E per questo il padre, ligio alle regole della sua religione, si arrabbiava spesso col figlio. I carabinieri, intervenuti nell’abitazione della famiglia, però non si sbilanciano sul movente del ferimento: al momento, non azzardano nessuna ipotesi. Per gli investigatori risulta tra l’altro difficile ricostruire i motivi del litigio anche perchè nessuno della famiglia parla correttamente l’italiano, pur essendo tutti residenti a Limbiate da anni.