Doppio allarme Coldiretti al Nord: -68% pioggia, ma ora è allarme temporali

I laghi si svuotano, i fiumi sono in secca. La pioggia manca da troppi giorni in Lombardia e la Coldiretti lancia l’allarme. Anzi, un doppio allarme: perché i temporali possono arrivare troppo violenti e causare ulteriori danni all’agricoltura.
I campi della Brianza seccati dalle temperature torride
I campi della Brianza seccati dalle temperature torride

Il nord Italia è a secco dopo che a luglio sono cadute il 68 % in meno di precipitazioni ma la caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve però avvenire in modo costante e duraturo nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense e con grandine, provocano danni gravissimi alle colture in campo in questa fase stagionale. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ucea nel commentare positivamente l’arrivo del maltempo nel centro nord dove si registra la situazione più critica. I grandi laghi del nord sono tutti ben al sotto le medie stagionali del periodo con la percentuale di riempimento che – rileva la Coldiretti – va dal 12 per cento per il lago di Como al 13 per cento per il lago di Iseo, dal 31 per cento per quello Maggiore al 34 per cento per il lago di Garda. Lo stresso livello idrometrico del fiume Po – precisa la Coldiretti – è sceso per effetto del mese di gran caldo.

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Nelle campagne si contano pesanti danni per effetto della siccità con le temperature record che stanno letteralmente “bruciando” gli ortaggi e la frutta come i meloni così come sono in grandi difficoltà le coltivazioni di mais necessarie per l’alimentazione degli animali che hanno bisogno di una adeguata irrigazione e per le quali si prospetta un crollo dei raccolti. I problemi – continua la Coldiretti – riguardano anche il pomodoro da conserva con lessature e scottature ed un forte calo delle quantità prodotte in alcune zone. Non va meglio per l’allevamento perché – rileva la Coldiretti – le mucche arrivano a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi ed a causa dello stress producono in media a livello nazionale il 10-15 per cento in meno di latte, un calo che significa una perdita di 100 milioni di litri d i latte in un mese. In difficoltà è in realtà l’intera fattoria Italia e anche nei pollai si è sta registrando – precisa la Coldiretti – un calo fra il 5 al 10 per cento nella deposizione delle uova mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40 per cento in meno della razione giornaliera di 3,5 kg di mangime, e in questo modo non crescono.