Desio ricorda suor Lucia Pulici Tutta la città alla messa di suffragio

La chiesa di San Giorgio era stracolma venerdì sera a Desio, per la messa in suffragio di suor Lucia Pulici, la missionaria saveriana desiana uccisa in Burundi insieme a due consorelle. In tanti hanno partecipato alla cerimonia concelebrata da tutti i sacerdoti desiani e dai missionari.
La messa in suffragio di suor Lucia Pulici nella parrocchia di san Giorgio
La messa in suffragio di suor Lucia Pulici nella parrocchia di san Giorgio

La chiesa di San Giorgio era stracolma venerdì sera a Desio, per la messa in suffragio di suor Lucia Pulici, la missionaria saveriana desiana uccisa in Burundi insieme a due consorelle. In tanti hanno partecipato alla cerimonia concelebrata da tutti i sacerdoti desiani e dai missionari. In prima fila, i parenti della religiosa, le sorelle, i cugini, i nipoti. Presente il sindaco Roberto Corti, che ha proclamato proprio per venerdì il lutto cittadino. Non sono volute mancare le tante consorelle di suor Lucia: molte delle saveriane presenti alla funzione sono giunte appositamente da Parma, dove ha sede la casa madre della congregazione. E poi una folla di fedeli: i parrocchiani di San Giorgio, il quartiere in cui era nata e cresciuta la missionaria, i parrocchiani di tutte le altre comunità desiane e di quelle delle città dintorno, gli amici dei missionari, giovani, anziani e adulti. Tra la commozione di tutti, i sacerdoti e le saveriane hanno ricordato suor Lucia, che avrebbe compiuto 75 anni proprio il giorno dopo il suo brutale omicidio.

“L’assassino non ha tolto nulla a Lucia e alle altre sorelle – è stato il forte messaggio delle saveriane, letto dall’altare da una consorella – non ha spezzato la loro missione, ma l’ha portata a compimento. Ha permesso loro di dare la vita fino in fondo; credeva di rubare loro la vita, ma in realtà l’avevano già donata. Siamo certe che ora loro pregano anche per colui che ha commesso l’ignobile gesto”. “L’avevano messa in conto la possibilità di una morte violenta, il giorno in cui hanno accettato la loro vocazione: erano pronte a donare la vita” ha sottolineato padre Carmelo Boesso rettore dei saveriani di Desio . “Ogni volta che parlava della sua Africa per cui ha dato la vita, ringiovaniva; il suo sorriso tornava quello della ragazza di 21 anni partita da qui, per la missione. Mi piace ricordarla così. Penso che per lei la venuta del Signore sia stata una festa, un rendimento di grazie per il dono della vocazione e per aver potuto dare la vita nel martirio” ha detto don Renato Bacchetta, fino a ieri parroco di San Giorgio.