Desio: otto colpi contro Vivacqua, sette andati a segno

Nel vivo lunedì il processo per l’omicidio dell’imprenditore freddato nel suo ufficio di via Bramante nel 2011. Sul bando degli imputati anche la ex moglie e il presunto amante di lei, per l’accusa i mandanti del brutale delitto.
Desio: otto colpi contro Vivacqua, sette andati a segno

I killer spararono otto colpi, di cui sette andati a segno, compreso quello alla nuca. Tutti sparati da dietro. Fu un’esecuzione, quella contro Paolo Vivacqua, l’imprenditore ammazzato nel suo ufficio di Desio il 14 Novembre 2011 in via Bramante. E’ entrato nel vivo lunedì, con la sfilata dei primi testimoni, il processo per l’omicidio dell’imprenditore siciliano, che vede cinque persone a giudizio, i due presunti killer, Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, l’ex moglie Germania Biondo e l’amante di lei Diego Barba nella veste di mandanti, e un mediatore, Salvino La Rocca che avrebbe ingaggiato gli assassini.

L’istruttoria ha ricostruito la scena del delitto, con le testimonianze delle prime persone intervenute e di due medici legali. A trovare il corpo esanime fu Lavinia Mihalache, 35enne di origine rumena, che qualche anno prima aveva allacciato una relazione con la vittima, dalla quale aveva avuto un figlio. “L’ho trovato sdraiato sotto la scrivania, non c’era tanto sangue, quando ho visto i bossoli, ho capito”. La donna ha detto che, poco prima del fatto, Vivacqua era nervoso, preoccupato: “continuava a dire che voleva mettere a posto le cose, che non gli piaceva lasciare gli affari a metà, perché nella vita sarebbe potuto succedere qualcosa, un incidente”.