Desio, interrogazione a Renzi sulla “cava della ’ndrangheta” di via Molinara

Desio all’attenzione della politica nazionale. Il deputato dell’M5S Davide Tripiedi ha presentato una interrogazione parlamentare sulla cava desiana: «Vogliamo capire quanto la cava di via Molinara stia inquinando la falda»
Desio, interrogazione a Renzi sulla “cava della ’ndrangheta” di via Molinara

Il caso della cava di via Molinara a Desio, la cosiddetta cava della ’ndrangheta, finisce in Parlamento. Il deputato del Movimento 5Stelle Davide Tripiedi ha, infatti, presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Ambiente chiedendo che vengano effettuate ispezioni da parte del Noe , il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri per verificare i livellli di inquinamento del sito e della falda acquifera. Un intervento che dovrebbe precedere, sempre secondo i grillini, l’inserimento della cava nei siti di interesse nazionale.

«Vogliamo capire – spiega Tripiedi – quanto la discarica abusiva stia inquinando il nostro territorio e l’acqua della falda, visto che fra le preoccupazioni che la riguardano c’è anche il fatto che il percolato dei rifiuti pericolosi, con ogni probabilità, sia già arrivato alla prima falda acquifera posta a 30 metri dal livello del terreno e anche a quella potabile posta più in profondità»


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La cava era stata utilizzata, come emerso nel 2008 nelle indagini condotte dalla Polizia provinciale di Monza e Brianza nell’operazione denominata “Star Wars”, per sotterrare gomme di auto e camion, demolizioni edili, residui plastici derivanti da lavorazioni industriali contenenti idrocarburi e terre contaminate da piombo e cromo. In tutto 178 mila metri cubi “trattati” da personaggi considerati in rapporti con la criminalità calabrese. La terra scavata nella casava era stata riutilizzata a scopo edilizio.

«Da che l’area fu posta sotto sequestro, sono passati sette anni, ma ancora tutto è fermo» chiosa il deputato Tripiedi.

L’interrogazione cita anche un articolo comparso in data 3 gennaio 2015, sul quotidiano online del Cittadino, nella quale si ricordava « che, a distanza di 6 anni dalla scoperta della discarica abusiva gestita dalla ’ndrangheta, nulla è cambiato e la necessaria bonifica non è ancora stata avviata». Nel frattempo sono stati trovati i soldi per la caratterizzazione dell’area, per i carotaggi, mentre per la bonifica secondo gli esperti occorrerebbero 5 milioni di euro.