Desio, bimba di 3 anni morì in ospedale: medici e infermieri a processo

Portata dai genitori a Desio, il decesso venne per insufficienza cardiocircolatoria. Era il 2103. Ora l’accusa di omicidio colposo. La mamma in aula: diceva che non voleva stare lì
Desio, bimba di 3 anni morì in ospedale: medici e infermieri a processo

Una diagnosi di semplice gastroenterite, pur in presenza di una “grave compromissione dello stato generale di salute” di una bambina di soli tre anni e mezzo. È di omicidio colposo l’accusa contestata a due medici e a due infermiere dell’ospedale di Desio, a giudizio davanti al tribunale di Monza per la morte della piccola Eleonora K., figlia di una coppia di immigrati albanesi di Cesano Maderno, risalente alla fine di gennaio del 2013.

I dottori coinvolti sono il medico di guardia in pronto soccorso, e il pediatra di turno la notte in cui le condizioni della bimba si aggravarono irrimediabilmente. La piccola era stata portata in ospedale dai genitori, che hanno altri due figli. Le sue condizioni, secondo le accuse, erano molto preoccupanti: temperatura molto bassa, “grave disidratazione, turbe del ritmo cardiaco e stato di sopore”.

Di fronte a questa situazione clinica, i due medici avrebbero prescritto “terapie insufficienti”. Il pediatra, in particolare, non avrebbe visitato la bimba, limitandosi a “prescrivere per via telefonica la somministrazione di the, invece di un corretto approccio diagnostico”. Dopo una notte in ospedale di grave sofferenza (“costantemente sveglia e lamentosa”), la bambina morì a causa di una insufficienza cardiocircolatoria.

Mercoledì, a palazzo di giustizia la testimonianza della madre della bambina. “Quel giorno mia figlia era con me, stava giocando ad aiutarmi in cucina; visto che vomitava, le avevo dato una supposta, e sembrava stesse meglio”.

Nel pomeriggio, tuttavia, “la bambina continuava a vomitare, era stanca, tendeva ad adddormentarsi, io e mio marito le abbiamo provato la febbre, era fredda, la temperatura di 35,5 gradi, a quel punto abbiamo deciso di portarla al pronto soccorso”.

Ai carabinieri, la donna aveva riferito che la bambina era stata trasferita in pediatria verso le sei del pomeriggio. “Eleonora aveva sete ed era visibilmente disidratata e affaticata, gli ho dato un po’ di acqua e subito l’ha vomitata, a quel punto i dottori deciso di somministrare una flebo; durante la notte si lamentava per i dolori, era intirizzita, fredda, e non è stata monitorata né sottoposta a controlli e visite ulteriori”.

La mattina, la situazione era precipitata purtroppo irrrimediabilmente: “era disidratata, la pelle intirizzita al punto che non riuscivano a farle il prelievo; le hanno dato del the da bere, ma verso le otto ha avuto un malore ed è svenuta”. In aula, l’altro giorno, ancora il doloroso ricordo di quelle drammatiche ore: “mia figlia mi diceva che voleva tornare a casa, che lì non ci voleva stare”.